Scuola, Lonardo: ''Nella prossima legislatura il mio impegno per gli insegnanti a rischio'' Politica

“La scuola, sempre più di frequente alla ribalta per notizie di cronaca, ha invece bisogno innanzitutto delle attenzioni sollecitate dai lavoratori del comparto. Un’emergenza sulla quale si concentrerà il mio impegno nella prossima legislatura sarà la condizione degli insegnanti delle scuole primarie, immessi in ruolo dalle graduatorie ad esaurimento (Gae) ed ora a forte rischio dopo la pronuncia del Consiglio di Stato, il quale ha stabilito che non costituisce titolo sufficiente per l'inserimento nelle graduatorie ad esaurimento del personale il possesso del solo diploma magistrale, sebbene conseguito entro l'anno scolastico 2001-2002”.

A dichiaralo è Sandra Lonardo, candidata al Senato con Forza Italia alle elezioni politiche del prossimo 4 marzo.

“Una condizione di incertezza delle regole - spiega - che sebbene in presenza di un titolo considerato abilitante, non consente più l’immediato accesso al ruolo per tanti docenti. Un problema serio che non deve sfuggire al dibattito della campagna elettorale, visto che il prossimo Governo dovrà affrontarlo.

Identico impegno sarà richiesto dalle nuove assunzioni previste dalla 107 con il FIT. Il percorso pensato per i giovani che coraggiosamente scelgono di dedicarsi all’insegnamento, diventa sempre più ostico ed incerto. Tre anni di attività formativa che possono essere vanificati da un ultimo giudizio negativo e che rischiano di ricominciare identici.

Disciplina adeguata, poi, - prosegue Lonardo - meritano i requisiti di accesso proprio al percorso formativo: oltre alla laurea sono richiesti 24 crediti universitari che irrimediabilmente comporteranno spese e tempo. Una previsione che rischia di alimentare gli istituti che, a fronte di un pagamento, finiranno per concederli facilmente.

Una galassia, quella della scuola, che richiede attenzioni a partire dalla posizione dei propri vertici: i dirigenti scolastici, motore dell’innovazione, sono attualmente soggetti a tre distinti regimi di retribuzione. Tuttavia a ciascuno di loro è richiesto il medesimo carico di lavoro e di responsabilità”.

Da qui le conclusioni: “Le certezze che riusciremo ad assicurare ai lavoratori della scuola avranno effetti sul futuro delle generazioni formate nei prossimi anni. Priorità a cui solo un governo forte ed autorevole, come quello che realizzerà il centrodestra, potrà rispondere in modo chiaro ed organico”.