... e la coscienza di Pinocchio! Società

Ormai il “fenomeno pubblicità” ha assunto dimensioni economiche e sociali di grandissimo rilievo. Accendere la radio o la TV, guardare un giornale, navigare sulla rete, passeggiare per le vie della città: siamo letteralmente sommersi da una massa enorme di messaggi. Si afferma da sempre che essa stessa è l’anima del commercio: ed è vero! Ma viene anche da pensare sovente che è spesso un’anima nera. Sembra quasi che dietro ogni messaggio ci sia un inguaribile bugiardo, un Pinocchio non sempre simpatico.

Mi viene sempre da sorridere ogni volta che sento dire: “Gillette: il meglio di un uomo!”. E’ indubitabile che noi maschietti ce la passiamo male da decenni: le donne ormai ci fanno tranquillamente “le scarpe” in quasi tutti i lavori! Ed ogni mattino, guardando in alto nel cielo le strisce bianche lasciate dai caccia in addestramento, mi viene spontaneo da pensare che almeno uno di essi vede ai comandi una gentil donzella. Ma da qui ad arrivare a dire che il “meglio di un uomo” è una sia pur utile lametta da barba, ci vuole un bel coraggio!

Immaginiamo per un solo attimo che un messaggio simile messaggio fosse stato diretto alle donne. “Il depilante “ABC” è il meglio di una donna”. Apriti cielo: ci sarebbero state polemiche a non finire, accuse di bieco maschilismo, interrogazioni parlamentari, ecc. ecc.

E avete mai provato a credere che è possibile ottenere l’auto che desiderate “a partire dal prezzo di 8.550 euro”? Se avete abbastanza coraggio da andare in concessionaria, pensando che esista per davvero un’auto di quel tipo, resterete molto delusi. A quel prezzo è già difficile trovare la scocca, le quattro ruote e una sorta di motore! Se non aggiungiamo almeno un 20%, difficilmente guideremo un’utilitaria!

E siete mai stati capaci di leggere quelle righe piccolissime che accompagnano i messaggi pubblicitari? Non servono, infatti, ad informarci, ma sono solo utili ai produttori a “pararsi il c…” nel caso di un contenzioso con il cliente singolo o per una class action. “Ve l’avevamo detto, o scritto. Adesso che volete da noi?”.

E sapere che a Benevento facciamo una raccolta differenziata ragionevole, tanto da arrivare ad essere tra i primi in Italia, ci deve rallegrare? O anche questa non è una forma di pubblicità ingannevole? Come possiamo essere contenti se non c’è via, viale o area verde che non sia piena di spazzatura? Portare amici, che vengono da altre realtà territoriali, a zonzo per questi luoghi crea un vero e proprio imbarazzo in ognuno di noi.

Da che viene una simile abitudine a spararla sempre più grossa? Forse proprio dal Pinocchietto che è in ognuno di noi. Una volta la “bugia”, comunque detta, ci dava l’impressione di aver comunque mancato all’osservanza di un precetto morale: oggi non più. La bugia va graduata in mille modi e a seconda delle convenienze del momento.

Solo in alcuni Paesi rimane mal tollerata. Ma stanno diventando sempre di meno. “La moneta cattiva scaccia quella buona” diceva Gresham. L’apparire, più che l’essere, è quello che oggi sembra il meglio. E poi, vuoi mettere un bel selfie: e tutto passa!!

LUIGI PALMIERI

Altre immagini