Tra colonia elioterapica e percorsi alluvionali Società

Rientrando nel portone di casa, sempre golosi di notizie fresche, dispieghiamo i il quotidiano e attratti dal titolone della prima pagina ci immergiamo nella lettura del relativo articolo. Di lì a poco Gelsomina ci piomba alle spalle e ci fa letteralmente sobbalzare gridandoci nell’orecchio: “Cavalie’, avete saputo? Hanno fatto le prove d’alluvione per preparare la popolazione a difendersi...”.

“Sì, Gelsomi’” annuiamo “ è stata una proficua simulazione di calamità”.

“E che cosa ha insegnato quella... recita di pericolo? Ve lo dico io: quasi niente.

Pigliamo ad esempio l’annunciata riqualificazione della colonia elioterapica. L’opera, architettata dall’ingegnere De Rienzo che tante opere firmò prima e dopo l’ultima guerra, subirà una grossa toilette: verrà ristrutturata la palazzina con la totale riqualificazione dei locali e degli spazi esterni.

Il consorzio che si è aggiudicata la gara d’appalto eseguirà tutti i lavori in 340 giorni. I soldi ci sono: cinque milioni e 500 mila euro; forse più dello stretto necessario dal momento che è stata anche prevista una struttura lungo via Grimoaldo Re la cui copertura sarà adibita a parcheggio per le biciclette ( di cui i giovani frequentanti la palestra si dovranno dotare perché, salvo qualche “mosca bianca”, i nostri ragazzi non usano la bicicletta dato il forte dislivello stradale cittadino).

Il giro d’Italia è avvisato: per le nuove leve di campioni venga a pescare a Benevento, facendo tra l’altro opera meritoria col dissuadere i giovani a sfrecciare su più o meno rombanti motociclette...

E non finisce qui il progetto di riqualificazione della colonia elioterapica. I progettisti, per consumare tutto l’ampio importo a disposizione, hanno avuto una trovata geniale: realizzare una scalinata, magari anche due o tre, per raggiungere il fiume e creare passerelle ciclopedonali”.

“Che bello!” esclamiamo, presi da sano entusiasmo sportivo “ I giovani e meno giovani potranno entusiasticamente svagarsi in passeggiate “a piedi o a cavallo”, al sicuro dai pericoli delle auto...”.

“Cavalie’,” ci obietta la nostra interlocutrice “ quello che voi dite è facile da pronosticare in estate. Ma in inverno!? Nella cattiva stagione non è difficile pronosticare che il livello del fiume si alzerà notevolmente finendo con l’inondare la decantata pista ciclopedonale; così come è accaduto alle opere viarie del ciclopico complesso in contrada Cellarulo, costituito per esaltare l’area della originaria collocazione della città, messe a soqquadro da una non catastrofica alluvione...”.

“Gelsomi’,” cerchiamo di opporci alla previsione alluvionale coinvolgente la pista da passeggio e da corse a servizio della colonia elioterapica “mica la passerella verrà sistemata a fior d’acqua! Si eleverà presumibilmente bene in alto...”.

“Cavalie’,” ci interrompe la screanzata interlocutrice “ la faranno in alto? Sospesa tra acqua e terra?! Ma non fatemi ridere! Piuttosto, invece di fare le “pazzielle”, nell’area disponibile al lato della struttura facessero un parcheggio per le auto con le quali i papà e le mamme andranno ad accompagnare i loro ragazzi a praticare gli sport preferiti: pallacanestro, palla a volo e magari anche il tennis, eccetera”.

Così disse Gelsomina. E chissà cosa avrebbe ancora detto, se non avessimo deciso di abbandonare la contesa:” Gelsomi’, chi vivrà vedrà: ad ogni modo è da sottolineare l’esaltante opera di riqualificazione della colonia elioterapica che costituirà uno splendido, rinnovato centro sportivo del rione ferrovia... il quale attende anche la riapertura del Paladua (attualmente i ragazzi della scuola media “Moscati” sono ancora costretti a fare educazione fisica all’aperto)”.

“Cavalie’, non fate “l’apparatore”! Auguriamoci soprattutto che le alluvioni non colpiscano mai più la città. Ve la ricordate quella spaventosa del 2 ottobre del 1849?”,

.“E come non la ricordo! Ma adesso non è più quel tempo. Ora non c’è più il vecchio ponte Vanvitelli... che fu abbattuto perché ritenuto causa principale della tremenda alluvione che inondò la parte bassa della città”.

Il buon Dio ci salvi dalle acque limacciose del Calore in piena!

CLEMENTE CASSESE