Arriva l'influenza, avanti con il vaccino Società

L’influenza stagionale è ufficialmente approdata nella nostra penisola da qualche settimana. Il primo virus è stato isolato in una bambina di tre anni ricoverata all’Ospedale Giovanni XXIII di Bari. L’isolamento è avvenuto presso il laboratorio di epidemiologia molecolare dell’unità di igiene del policlinico di Bari. Si tratta di un ceppo di virus influenzale di tipo A, sottotipo H3N2, che ha imperversato anche lo scorso anno.

Il virus, isolato con largo anticipo rispetto alle altre stagioni influenzali, quando di norma avviene tra fine novembre e inizio dicembre, evidenzia la necessità di intensificare la campagna di vaccinazione antinfluenzale. Come sottolineano gli esperti, tutti i soggetti a rischio, sia adulti sia bambini, e tutti i soggetti di età superiore a 65 anni vanno vaccinati con il vaccino antinfluenzale per assicurare ampia copertura nel momento di massima circolazione del virus e per evitare le complicanze gravi dell’influenza.

Anche gli operatori sanitari tutti dovrebbero vaccinarsi contro l’influenza per evitare - si raccomanda dall’Istituto superiore di sanità - la possibile trasmissione nelle strutture sanitarie a pazienti critici e defedati”. Questo ceppo H3N2 isolato ha le stesse caratteristiche del ceppo H3N2 del vaccino, un ceppo texano, che ha circolato negli ultimi due anni.

In Italia l’attività delle sindromi influenzali è ancora sotto il livello di soglia epidemica, ed è di bassa intensità in quasi tutti i paesi europei, mentre la percentuale di casi nella nostra provincia è ben al di sotto dell’uno per cento.

Gli studi disponibili mostrano che alcuni gruppi di popolazione sono a maggior rischio di sviluppare complicanze gravi a seguito dell’influenza, tra questi: anziani, donne incinte, persone con condizioni di rischio preesistenti, quali per esempio l’asma. Inoltre, anche gli operatori sanitari rappresentano una categoria a grande rischio di esposizione e in condizione di poter facilmente trasmettere l’infezione ai propri pazienti. Per promuovere la vaccinazione tra questi gruppi di persone, oltre ovviamente tra la popolazione generale, l’Oms (Organizzazione mondiale della sanità) Europa pubblica le Influenza: common questions answered con cui risponde ad alcune domande più frequenti sul tema. Inoltre, l’Oms mette a disposizione anche un depliant dedicato agli operatori sanitari (Fact sheet for health care workers: Protect yourself and your patients from influenza) e uno sull’influenza e la gravidanza (Fact sheet: Influenza and pregnancy).

Pur rappresentando l’immunizzazione attiva del personale sanitario uno degli interventi più sicuri ed efficaci per il controllo delle infezioni ospedaliere e comportando benefici per effetto diretto sui soggetti vaccinati, e in modo indiretto, riducendo la circolazione di patogeni e inducendo la protezione di soggetti non vaccinati, la copertura vaccinale tra gli operatori sanitari risulta generalmente bassa nonostante recenti epidemie di morbillo e di altre malattie prevenibili da vaccino che hanno interessato anche gli operatori sanitari e l’esperienza maturata in occasione della pandemia influenzale del 2009 abbiano indicato l’importanza di dotarsi di tal mezzo di profilassi.

Questo nonostante la disponibilità e gratuità del vaccino in ospedale e la presenza di personale dedicato all’organizzazione del servizio vaccinale, la promozione della vaccinazione tra pari, l’utilizzo di incentivi o disincentivi economici, di certificati attestanti un eventuale rifiuto.

Il tema dell’obbligatorietà per questa categoria professionale è al momento ampiamente dibattuto ma ancora controverso.

GIANCARLO SCARAMUZZO

giancarloscaramuzzo@libero.it

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