Benevento: molto city, poco smart Società

Oggigiorno parole come smart, app, smartcity sono entrati nel lessico comune e anche chi nativo digitale non è, ne ha imparato il significato e soprattutto il valore. Negli ultimi anni enti, comuni e aziende di servizi hanno sfruttato la miriade di risorse che le nuove tecnologie offrono sia nella gestione interna, per smaterializzare la mole di dati che la burocrazia porta, sia per avvicinare i cittadini ai servizi loro garantiti e renderli fruibili con lo scorrere di un dito sullo smartphone. In buona parte d’Europa e d’Italia è cosi, tranne che al sud dove, salvo rare ed encomiabili eccezioni, alcuni servizi digitali stentano a decollare.

E’ vero che molti uffici territoriali e aziende sannite dispongono di siti web, alcuni anche con grafiche curate e accattivanti, ma è anche vero che ormai la fruizione di dati e informazioni si è da molto tempo spostata dal classico web come lo conosciamo tutti, al ben più piccolo e (s)comodo schermo del nostro cellulare: emblema, gioia e maledizione di questa epoca.

In molte realtà il modo di interagire con la Città, la sua gestione, la sua amministrazione e i suoi servizi è radicalmente cambiato, tanto da essere comune la presenza di schermi informativi e interattivi che dialogano con l’utente, mostrandogli le informazioni più disparate di cui può aver bisogno.

Pensiamo ai trasporti: da anni le fermate dei trasporti pubblici d’Europa dispongono di schermi con tutte le informazioni sui percorsi, sui mezzi in arrivo e gli eventuali ritardi accumulati e, senza volersi addentrare nella specificità della tecnologia utilizzata, è certo che questo sistema può di molto facilitare l’utente nei suoi spostamenti, consentendogli una organizzazione più rapida e consapevole dei propri movimenti, a tutto vantaggio della praticità e della comodità.

Dotare quindi la nostra rete di trasporto di schermi informativi non sarebbe solo un semplice miglioramento tecnologico, ma migliorerebbe nel concreto e nell’immediato la fruizione del servizio aumentandone anche il bacino di utenza che, ben informato, avrebbe la piena capacità di organizzare i propri spostamenti ottimizzando i tempi.

Purtroppo a Benevento, tralasciando l’insostenibilità ambientale del parco mezzi, che per aggiornarsi necessiterebbe di ingenti investimenti economici che una realtà aziendale relativamente piccola non può affrontare a cuor leggero, già solo lo stato di alcuni autobus e di alcune pensiline disseminate lungo i percorsi lascia molto a desiderare.

Nonostante gli sforzi delle varie gestioni succedutesi negli anni nel settore dei trasporti locali, molte fermate degli autobus con annesso materiale informativo è puntualmente e sistematicamente oggetto di atti vandalici, come del resto né più e né meno di tutto l’arredo urbano circostante.

Persone restie al vivere civile ci sono e ci saranno sempre, ma il problema è che l’esporre troppo a lungo lo scempio di certi soggetti aumenta considerevolmente la percezione di degrado della realtà cittadina tutta e svilisce un importante servizio pubblico che, tra le nostre mura, è concepito come utilizzabile solo da categorie in qualche modo svantaggiate alla quale è preclusa l’autotrazione: in pratica l’autobus come necessità e non come mezzo ecologico e condiviso dalla comunità!

Inoltre un miglioramento del servizio sarebbe di grandissima utilità anche per favorire e facilitare il turismo, per anni carente nella nostra città, carta vincente per ridare nuovo slancio ad un Sannio che, per problematiche politiche regionali e nazionali, è sempre stato isolato nei collegamenti e nei traffici con il resto della Campania.

Consentire al visitatore di fruire della nostra città in tutta la sua interezza ed estensione, con un sistema di trasporti capillare e funzionale favorirebbe la nascita di strutture ricettive e di attrazioni anche in altre zone più periferiche, evitando al contempo di focalizzare tutte le strutture in pochissimi punti della città.

In conclusione con piccoli grandi miglioramenti aumenterebbe la vivibilità di Benevento nel quotidiano, ed è un dato di fatto che ottimizzare la rete di trasporto pubblica disincentiva l’utilizzo dell’automobile privata, aumentando nel contempo la viabilità delle strade, meno congestionate dal traffico, e (si spera) gli incassi dell’azienda preposta a questo servizio pubblico molto spesso bistrattato, ma attuazione di quel principio di uguaglianza garantito, di pari opportunità per tutti i cittadini…anche quello di spostarsi sul territorio con dignità e senza discriminazioni!

ANTONINO IORIO