Come contrastare le fake news Società

Fake news. Un termine inglese ormai entrato a pieno titolo nel linguaggio comune per indicare la falsa notizia, ovvero, la notizia ingannevole diffusa intenzionalmente.

Il tema, delicato ed altrettanto spinoso, è stato affrontato sotto varie sfaccettature dagli ospiti presenti al seminario in qualità di professionisti esperti nei campi della comunicazione e della giurisprudenza.

Il primo passo per comprendere il motivo per il quale siamo inondati quotidiamente dalle cosiddette fake news, o più semplicemente fake, è da ricondursi - secondo Giancarlo Fiume caporedattore Rai Molise - alla velocità dell’informazione che imperversa sul web, dove la capacità di propagazione è nettamente superiore rispetto alla carta stampata. Per sua natura, il web richiede una rapidità nell’aggiornamento delle notizie, che risultano “vecchie” nel momento stesso della loro pubblicazione.

La “fretta” di essere al passo, comporta una negligenza nell’approfondirne l’attendibilità. Fiume non ha mancato di fornire qualche suggerimento in proposito ai giornalisti, novelli e non, per evitare di incappare in “bufale”.

La maggiore pericolosità si riscontra, tuttavia - ha spiegato  Silvana Clemente, magistrato della Corte di Appello di Salerno - quando vi è l’intenzione reale di divulgare una notizia ingannevole con conseguenze gravi. Pensiamo alle campagne offensive o calunniose rivolte a personaggi noti oppure ai processi paralleli svolti nelle tv di intrattenimento. Nonostante non esista ancora una normativa che punisca chi diffonde un fake - ha proseguito - sono numerosi i reati collegati: dal danno all’immagine alla diffamazione, dalla falsa testimonianza al procurato allarme.

Il contrasto a questa tendenza sta nel cercare sempre la verità.

È meglio arrivare tardi su una notizia che scriverne una falsa - ha commentato Lorenzo Gambatesa giornalista Rai.

L’antidoto consiste nel verificare ed incrociare le fonti - ha ribadito nel suo intervento il presidente dell’Ordine Nazionale dei Giornalisti Carlo Verna - approfondendo i fatti sul campo, parlando con le persone e vedendo con i propri occhi. Il tutto nel rispetto dell’utente che va avvisato quando si tratta di notizie approssimative che saranno appurate in un secondo momento. Il giornalista - ha chiosato - può essere il medico che evita l’avvelenamento di una comunità sociale attraverso notizie false, esagerate e tendenziose.

Il presidente dell’Assostampa Sannita, Giovanni Fuccio, nell’introdurre i lavori del corso, ha salutato con entusiasmo Verna per la prima volta a Benevento in veste di neo presidente e ha gli ha donato il ponderoso libro “Storia della Stampa Sannita” di Edgardo De Rimini.

ALESSANDRA GOGLIANO

Foto di Lucia Gangale per Realtà Sannita ©