Contaminarsi con altre culture senza la psicosi del terrorismo Società

La scintillante effervescenza della primavera, la magia del risveglio della natura e il bisogno insopprimibile per l’essere umano di riossigenarsi e rinnovarsi proprio in questo periodo dell’anno sfocia molto spesso nella voglia di intraprendere un viaggio e contaminarsi con altre culture.

Calendario alla mano, il periodo che va da aprile e giugno ci regala quattro ponti di tutto rispetto (Festività pasquali - Festa della Liberazione - Festa dei Lavoratori - Festa della Repubblica) che danno l’opportunità di staccare dal tran-tran quotidiano e visitare magari una bella capitale europea in compagnia del partner o degli amici, e fin qui nulla di male, anzi…

Purtroppo al giorno d’oggi c’è da fare i conti con quella che viene definita “the new normal”, ovvero il pericolo di stragi e attentati che con una certa frequenza seminano terrore, oppressione e angoscia nel cuore dell’Europa, per non parlare poi dei vari focolai e delle guerriglie sparse un po’ in tutto il mondo.

E allora che fare? Vietato viaggiare? Vietato vivere?

Assolutamente no!

Secondo gli esperti bisogna non catastrofizzare e reagire alla paura esattamente come in natura le specie animali fanno dinanzi ai pericoli: “coalizzandosi in gruppi”.

Sintonizzarsi con gli altri, infatti, condividendo emozioni e riflessioni aiuta a non farsi “contagiare” dalla psicosi emotiva e dunque non sentendoci mai veramente soli, ma forti del gruppo, ci si può difendere.

Altro aiuto, poi, quando si decide di intraprendere un viaggio - di studio, di lavoro o di svago - è quello di entrare in contatto con l’Unità di Crisi della Farnesina (E-mail unita.crisi@esteri.it - Tel. 0636225) che offre agli italiani all’estero misure di assistenza in contesti a rischio.

Da segnalare che alla loro pagina web (http://www.esteri.it/mae/it/ministero/servizi/unita_crisi/) sono collegati due siti molto importanti: Viaggiare Sicuri e Dove siamo nel Mondo.

“Viaggiare Sicuri” fornisce informazioni sul Paese che si vuole visitare, con notizie dettagliate sulla documentazione necessaria per il visto d’ingresso, la situazione sanitaria, le normative locali su uso e spaccio di droga, la regolamentazione sui matrimoni tra persone dello stesso sesso e, ovviamente, avvertenze sulla situazione di sicurezza della nazione (terrorismo, guerra, violenze, attentati, ecc.).

“Dove siamo nel Mondo”, invece, consente agli italiani che si recano temporaneamente all’estero di segnalare - su base volontaria - i dati personali, al fine di pianificare con maggiore rapidità e precisione eventuali interventi di soccorso. In circostanze di particolare gravità, infatti, è importante essere rintracciati con la massima tempestività consentita e - se necessario - soccorsi.

Da sottolineare infine che, per rispetto della privacy, in caso di esito felice di un viaggio, i dati rilasciati saranno automaticamente cancellati due giorni dopo la data di fine viaggio indicata.

E’ possibile scaricare gratuitamente l’App di “Viaggiare Sicuri” e “Dove siamo nel Mondo” sia per smartphone che per tablet con i seguenti sistemai operativi: Android, Apple e Microsoft.

Ma quanto è importante viaggiare?

Secondo Zygmunt Bauman, il sociologo e filosofo polacco recentemente scomparso, il viaggiare porta alla “glocalizzazione” ossia alla capacità di essere cittadini del mondo come del nostro quartiere, a saperci relazionare all’estero parlando una lingua straniera e ugualmente parlando il dialetto con i concittadini nel nostro paese. Assorbendo la diversità attraverso il viaggio diveniamo quindi capaci di apprezzare maggiormente la nostra quotidianità e di migliorarla.

ANNAMARIA GANGALE

annamariagangale@hotmail.it

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