Cosplayer e fandom, il Carnevale che dura tutto l'anno Società

Siamo nel periodo del Carnevale, una delle feste più amate dai bambini (anche se negli ultimi anni ha dovuto subire la concorrenza dell’anglofono Halloween). I bambini però non sono i soli a cui piace indossare costumi variopinti ed impersonare i loro eroi preferiti. Esiste un carnevale per adulti che dura tutto l’anno e si svolge in varie città d’Italia: si chiama cosplay (fusione delle parole inglesi costume e player) ed indica l’abitudine di vestirsi come i personaggi di fumetti, cartoni animati, film, telefilm o videogiochi.

I cosplayer amano esibirsi (anche se in realtà la maggior parte di loro si limita a sfoggiare costumi e farsi fotografare) nelle fiere dei fumetti che ormai si svolgono in tutta Italia o in raduni organizzati appositamente per indossare in pubblico le loro creazioni. Il cosplayer doc infatti non si limita a travestirsi, ma realizza il proprio costume a mano, da solo o in gruppo, creando abiti, armi ed accessori il più possibile somiglianti ai modelli cui s’ispira.

Questo fenomeno coinvolge ragazzi e ragazze dai 14 anni in su, ma spesso è possibile incrociare cosplayer molto più in là con gli anni. Il cosplay però fa solo parte di una realtà più grande che si è sviluppata man mano che si sono diffusi i social. Sto parlando del fenomeno del fandom.

Anche fandom è la fusione di due termini inglesi: fan e kingdom, ossia regno. Il fandom dunque è un regno del quale sono sudditi tutti coloro i quali sono appassionati di qualcosa. Che sia una serie televisiva o a fumetti, una saga cinematografica o un videogame, chiunque sia un fan può dirsi appartenente ad uno o più fandom. Perché quasi sempre i veri fan seguono numerosi fandom in contemporanea, uno per ciascuno dei loro interessi.

Il fandom cresce e prospera soprattutto grazie alla rete: su Facebook e gli altri social appassionati di tutto il mondo possono dialogare e scambiarsi opinioni e commenti sull’oggetto della loro adorazione. Immaginate i ragazzi di un tempo che chiacchieravano a scuola dell’ultima puntata del loro telefilm preferito visto la sera prima in tv, però moltiplicato all’ennesima potenza: avrete così un’idea concreta del mondo del fandom.

L’esistenza del fandom è nota anche alle major hollywoodiane, che non solo approvano, ma anzi cavalcano l’onda e se ne fanno partecipi, organizzando spesso chattate o dirette video via Facebook dove i fan possono rivolgere domande ai loro attori, registi e sceneggiatori preferiti. Così come sono frequenti i raduni e le convention di fan, cui partecipano sovente come ospiti proprio le celebrità che i suddetti fan venerano. Il primo fandom a nascere, ovviamente negli Stati Uniti e molto prima che sorgesse internet, è quello della celeberrima serie televisiva Star Trek, attivissimo ancora oggi.

E non pochi sono i fan che non si limitano a seguire passivamente l’oggetto del loro interesse, ma contribuiscono ad accrescerlo, sebbene in via non ufficiale. Sono gli autori delle fanfiction, le storie originali create dai fan, ma basate su un universo fittizio ideato da altri (con o senza il consenso degli autori) e pubblicate, senza fini di lucro ma per il solo piacere di condividere quanto creato, sugli appositi siti internet.

Vi sorprenderà scoprirlo, ma esistono autori di fanfiction che sono dei divi nel loro ristretto ambito (anche se quasi sempre si firmano con un nick anziché con il nome di battesimo), che hanno prodotto una mole di pagine superiore alla Ricerca del tempo perduto di Proust e che hanno lettori sparsi in tutto il mondo, pur non guadagnando assolutamente nulla da ciò, come in ogni hobby che si rispetti.

Capita di rado, ma capita, che qualcuno di questi autori di fanfiction, spinto dal successo delle sue opere ispirate a romanzi o saghe altrui, decida di compiere il grande passo di cimentarsi poi con un’opera propria e riesca persino a raggiungere il successo e la pubblicazione. È questo il caso della scrittrice inglese E. L. James, autrice della trilogia erotica delle 50 sfumature, che ha mosso i suoi primi passi realizzando delle fanfiction ispirate alla saga letteraria (e cinematografica) di Twilight.

Dunque beati coloro che da un hobby traggono diletto, ma ancora più beati coloro che riescono a tramutarlo in un profitto.

Saluti dalla plancia,

CARLO DELASSO