Ecco chi indosso' le prime minigonne a Benevento Società

Benevento - città dell'entroterra campano, papalina e moralista - come accolse le prime minigonne a “passeggio per le sue vie”? Lo abbiamo chiesto al nostro “antico” editorialista Mario Pedicini, dall'alto della sua lunga esperienza nel mondo della scuola come Provveditore agli Studi ed in qualità di fine conoscitore degli usi e costumi dei beneventani.

Dott. Pedicini come fu accolta la minigonna a Benevento?

Contrariamente a quel che si potrebbe pensare, a Benevento non ci fu un vero boom della minigonna. Le ragazze considerate più emancipate, anche per esibizione di idee politiche progressiste, facevano uso di gonnelle larghe e lunghe. Si fantasticava, considerando la comodità del “capo” per ipotetiche manovre di “mani pendenti”.

Ricorda le prime minigonne in giro per la città?

Ricordo le prime due ragazze che indossavano abitualmente la minigonna. La prima è Gabriella Matarazzo, figlia del severissimo professore di topografia, poi preside, dottore agronomo professor Gabriele e di Flora Bove. Negli anni 1965/66 Gabriella, allora quindicenne, portava l’indumento con una superiore naturalezza. Belle le gambe, bella lei. Guardare non sembrava neanche peccato. Un po’ più torbida era la “mise” di Giuseppina Bozzi. Il lungo cappotto nero si lasciava aprire sul davanti evidenziando una gonna nera neanche tanto corta: quanto bastava per esaltare il biancore della nudità salita al di sopra del ginocchio. Le colonne d’Ercole del pudore erano state definitivamente travolte. La leggenda vuole che indugiò a guardare anche Andrea de’ Longis e l’esito fu fatale all’automobile che andò a sbattere contro un muretto.

E nelle scuole ci furono “incidenti”? Presidi occhiuti annotavano o giravano la faccia?

Non credo che la preside Paola Collarile potesse consentire arditezze alle studentesse dell'Istituto Magistrale. Quindi ci si regolava di conseguenza. In altre scuole non fu necessario ricorrere a tabelle di misurazione. Si andava a scuola con abbigliamento “consono”. Dieci anni prima della minigonna, la professoressa Elda Bianco Russo (matematica e fisica) esigeva al Liceo che le ragazze venissero munite di grembiule nero e colletto bianco. Il professore di storia e filosofia (Orazio Pacifico) sobillava ammonendo “Abbottonatevi innanzi tutto”. Il professore di religione (Padre Gabriele Terone) si limitava a profetizzare: “La classe è mista e so io quello che può succedere”. Qualcosa successe, ma fu l'indispensabile roteare del busto di una compagna benestante per tenere in asse il cerchio dell'hula hoop.

ANNAMARIA GANGALE

annamariagangale@hotmail.it

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