'Gocce d'Irpinia' ammalia il Sannio Società

Lo splendore della fotografia unito alla magia della poesia: questa la fonte da cui è sgorgato “Gocce d'Irpinia” (Scuderi Editrice), il libro realizzato a quattro mani da Luigi Maria Pilla, pediatra neonatologo, appassionato di volo e di fotografia, e Amalia Leo, cultrice di poesia e scrittrice.

Il volume, benché incentrato sulla provincia avellinese, è stato presentato con successo anche nel Sannio, a riprova che il pregio e l'incanto non conoscono confini.

E così, nel cortile dell'imponente Palazzo Orlando di Pesco Sannita ad illustrare lo “smeraldo da indossare”, ovvero la verde Irpinia, sono stati gli autori stessi, l'editore Giovanna Scuderi ed i giornalisti di Realtà Sannita Lucia Gangale, docente e scrittrice, e Giancarlo Scaramuzzo, medico virologo.

«Un editore - ha affermato la Scuderi - è sempre alla ricerca di qualcosa che possa catturare ed emozionare il lettore, al di là del lato commerciale, ed io non sono rimasta insensibile al lavoro degli amici Luigi ed Amalia. Grazie alla loro proposta, inoltre, ne è venuta fuori anche una nuova collana “L'Irpinia che si racconta”. La cultura - ha sottolineato quindi l'editore - condivisa tra tanti, tra tutti aumenta ed il fatto stesso di portare fuori dal proprio territorio libri di questo genere ne potenzia la crescita».

Tutta la provincia avellinese non solo è immersa nel verde, ma è anche ricca di castelli e santuari e su alcuni di questi si è soffermata Lucia Gangale: il castello di Gesualdo, l'abbazia del Goleto, il palazzo dei Caracciolo a Torella dei Lombardi ed il centro medievale di Rocca San Felice.

«Il percorso aereo e poetico - ha rilevato altresì la Gangale - rende un servizio alla collettività colmando una lacuna nella pubblicistica irpina ed appagando il senso di bellezza che è in ognuno di noi, una miniera nella quale affondare a piene mani, perchè ci regala grazia a profusione. La prima parte è dedicata alla città di Avellino, dopodiché inizia l'excursus in ordine alfabetico tra i vari paesi. Concisa ed efficace, poi, la parte introduttiva dedicata alla storia, al territorio, ai vini e all'olio, ai prodotti della terra e a quelli tipici, senza dimenticare le attività delle genti irpine e le loro tradizioni».

Secondo Giancarlo Scaramuzzo il volume andrebbe promosso nelle scuole in quanto mostra i Comuni «Essi - ha spiegato all'attento e folto uditorio - a volte sono sconosciuti non solo nel nome, ma anche nel numero persino ad una buona percentuale di amministratori locali. Per di più, guardando le immagini dall'alto si può capire come nel corso degli anni siano cambiati i piani regolatori». Da qui l'appello ai politici di essere sempre pieni di iniziative per i propri territori: «Se non salvaguardiamo le nostre amenità, cosa lasciamo in consegna alle future generazioni? I luoghi vanno tutelati e salvaguardati!».

Alle domande: “Perchè Gocce d'Irpinia” e “Perchè parlare della provincia di Avellino” ha risposto la poetessa Amalia Leo, che con le sue liriche ha realizzato dei quadretti del capoluogo e della miriade di paesi.

«Gocce, perchè si fa riferimento al bacino acquifero della provincia di Avellino che è secondo al mondo e poi perchè da irpina mi sono resa conto che la cosa che in effetti gli Irpini non conoscono è la loro provincia. Sono convinta che se una persona conosce i territori e li ama può cominciare a pensare di costruire bene il futuro, mentre non può farlo se non c'è amore per le proprie radici, il discorso ovviamente vale per qualunque realtà».

Dulcis in fundo, Luigi Maria Pilla ha posto l'accento sul nugolo di sensazioni ed emozioni provate in volo scattando le foto: «Ho visto paesaggi meravigliosi, che non hanno nulla da invidiare a quelli dell'Umbria e della Toscana, anche se poi non si riescono ad intercettare i medesimi flussi turistici, ma - ha chiosato - io credo fermamente nella vocazione turistica dell'Irpina, come del Sannio, e mi auguro vivamente che iniziative editoriali del genere possano aiutare nella diffusione e nella conoscenza delle nostre realtà così ricche di specificità culturali, storiche e paesaggistiche».

Degna conclusione di una serata dal sapore onirico e raffinato è stato il reading di poesia a cura di Amalia Leo, Carlo Parente e Adele Sorrentino che ha letto i versi di Marilena Viola.

ANNAMARIA GANGALE

annnamariagangale@hotmail.it

Nella foto, da sinistra, Giovanna Scuderi, Luigi Maria Pilla, Lucia Gangale, Amalia Leo e Giancarlo Scaramuzzo

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