Il valzer della Scuola magistrati, delle Prefetture e delle farmacie Società

Il Ministro degli Interni, Cancellieri, ha ipotizzato la possibilità di accorpare le Prefetture cosiddette “minori”, oltre che di concentrare, riducendole drasticamente di numero, le Scuole della Pubblica Amministrazione.

Si prevedono tempi brutti. Le operazioni ipotizzate dalla titolare del dicastero degli Interni finirebbero certamente per concretizzarsi a tutto danno della nostra Provincia. La dimostrazione del teorema è semplice: il ministro di Grazie e Giustizia, Severino, da Bergamo, dove si era recata a visionare i locali (costosi), già fittati da anni dalle locali, competenti amministrazioni per ospitare, come previsto, una delle tre scuole pro magistrati, ha dichiarato che, per il contenimento delle spese, la conclamata scuola a Bergamo salterà: la scuola per magistrati in Italia non sarà più trina; ce ne sarà una sola con sede a Firenze.

Addio sogni di gloria proclamati da Catanzaro e Benevento che credevano di spuntarla, l’una sull’altra, ospitando la scuola destinata al Sud. Cade anche la speranzella, vagheggiata da entrambi le contendenti, in ultima analisi, di spartirsi la scuola pro Meridione...

“E mo’?” esclama, sgomenta, Gelsomina “Che se ne fa della Caserma Guidoni, la Provincia, che ha speso più di un milione di euri per ripararla?”.

“Gelsomi’, finchè c’è vita c’è speranza. Chissà che gli albergatori, i ristoratori, i baristi, i fornitori di cancelleria, gli addetti alle pulizie non facciano fronte comune, invitando i parlamentari sanniti e il Presidente della Regione, Caldoro, a caldeggiare la collocazione di una delle tre Scuole, originariamente ipotizzate sul suolo italico, a Benevento (... magari a mezzadria con Catanzaro).

E non finiscono qui le nubi sparse sul cielo sannita. Le Ministre (o almeno la signora Cancellieri) hanno ipotizzato la peregrina idea di... riunificare le Prefetture “minori”. Ahi, ahi! Sulla scorta dei risultati passati, in tema di spartizione di uffici pericolanti, siamo risultati sempre perdenti ( vedi la perdita della succursale della Banca d’Italia, dell’Enel, eccetera, risultati appannaggio di Avellino).

Basta! Per essere risarciti dei danni patiti, chiediamo che, se proprio si dovesse passare a vie di fatto accorpando le Prefetture “minori”, Benevento sia la vincente. E così dicasi della Scuola per magistrati”.

“E così sia!” esclama, speranzosa, la nostra sensibile lavascale. “E mo’, cavalie’, ” continua “passiamo ad altre dolenti note. Voi che dite: c’è la fa la Posta a vedere... la fine dell’anno? Quella mi pare come il “ciuccio di Picchicola” che aveva cento piaghe e la coda fraceta (purulenta)...”.

“Gelsomi’, non facciamo d’ogni erba un fascio. Tu ti riferisci al recapito della corrispondenza. Il postino può tardare ma recapita sempre la corrispondenza. Esemplifico: il 20 febbraio scorso la mia assicurazione dell’auto mi inviò un promemoria: “Gentile cliente, la informiamo che il premio assicurativo è in scadenza...

Purtroppo la corrispondenza deve fare un giro vizioso fino a “Napoli C.M.: quest’ufficio, senza eccessiva sollecitudine, ha trasmesso l’avviso come si evince dal bollo dopo un mese (il 28.3.2012). Prontamente (?) l’ufficio spedizioni di Benevento l’ha consegnato al postino che l’ha imbucata nella mia cassetta il 16 aprile, cioè nove giorni dopo il termine di scadenza dell’assicurazione...

Ora, constatato che le pressanti preghiere degli utenti, rivolte al Signore non risultano essere state accolte fino ad ora, non resta che chiedere al Signor Prefetto di intervenire...”.

“Cavalie’, dite bene! Vi appoggio assai perché sono stanca di pagare la mora per le bollette del telefono, della luce e del gas che arrivano puntualmente sempre dopo la scadenza. Si salvano sempre soltanto le bollette delle tasse ...

Cavalie’, poi, vi voglio chiedere se è possibile fare il miracolo della moltiplicazione delle nuove farmacie assegnate alla nostra provincia.

A Benevento non c’è bisogno del miracolo perché le farmacie che ci sono abbastano e soperchiano. Nei paesi invece c’è bisogno di un numero grande così di nuove farmacie. Prendete ad esempio Sant’Agata dei Goti. E che ci fa quella con la sola nuova farmacia che ci hanno assegnata? Le contrade sono lontane dal centro. E giustamente il Sindaco ha detto: “Non facciamo figli e figliastri! Ce l’avete assegnata a quella contrada? E perché a quell’altra no ?!”.

“Gelsomi’, mica si tratta di parafarmacie che possono moltiplicarsi liberamente!

A Benevento sorgono come funghi. Una delle ultime è quella piazzata nel centro commerciale “Buonvento”.

“Mi ha fatto tanto, tanto piacere, così quando vado a quel supermercato, insieme al pane, il pesce, le mele e la verdura ci trovo anche il medicinale che magari non mi serve ora ma io me l’accatto lo stesso che mi può sempre servire, sperando che non scade, il prodotto...”.

Che tempi! Che farmacie e parafarmacie!...

CLEMENTE CASSESE 

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