La libertà di stampa nella storia e nell'attualità Società

I giornalisti sanniti sono accorsi in massa al Teatro De Simone di Benevento - in compagnia di alcuni colleghi di Avellino, Campobasso, Potenza e Roma - per seguire il secondo corso di formazione professionale, organizzato dall'Ordine dei Giornalisti della Campania in collaborazione con l'Assostampa Sannita.

Al tavolo dei relatori Ottavio Lucarelli (presidente OdG Campania), Giovanni Fuccio (presidente Assostampa Sannita), Silvana Clemente (magistrato di Corte d'Appello) e Mario Pedicini (giornalista e saggista).

Il primo intervento è stato quello di Silvana Clemente che ha relazionato su “I limiti penali della libertà di stampa nell'Ordinamento repubblicano”.

Il magistrato di Corte d'Appello ha disquisito dell'articolo 21 della Costituzione Italiana e suoi successivi commi che garantiscono la libertà di stampa, quindi, il discorso è proseguito sull'attuale riforma della legge 47/1948.

“Alla Camera dei Deputati - ha spiegato - è stato approvato il disegno di legge, cosiddetto Costa, ed ora è all'esame del Senato. La riforma prevede importanti novità quali: il diritto di rettifica, l'esclusione della sanzione pecuniaria nel corso di condanna per il reato di diffamazione, estende inoltre l'ambito di applicazione alle testate giornalistiche online ed individua i criteri specifici cui il giudice deve attenersi per determinare il danno morale, cioè la richiesta di risarcimento da parte della persona offesa. Insomma, si tratta di un tema complesso in continuo divenire”.

Ma Silvana Clemente si è soffermata altresì su casi concreti, come quelli di Belpietro e Sallusti e sulla condanna inflitta ad un giornalista per aver pubblicato a corredo di un suo articolo le foto che ritraevano il cadavere dell'on. Aldo Moro, nudo all'obitorio.

Alla ripresa, dopo una pausa caffè, ha svolto il suo intervento Mario Pedicini che ha affrontato il tema “Libertà di stampa e diritto all'informazione”, non prima di aver sottolineato positivamente la presenza di tanti giovani giornalisti tra il pubblico “che si affacciano a questa benedetta e pericolosa professione”.

L'ex provveditore agli studi di Benevento ha compiuto un excursus storico sulla libertà di stampa a partire dal 1785, anno in cui fu stampata a Roma, quindi nel Regno dello Stato Pontifico, la supplica degli stampatori e dei librai d'Italia a Papa Pio VI perchè abolisse l'indice dei libri proibiti, ovvero perchè abolisse la censura.

Ma nel prosieguo del tempo si è allargata la sfera della libertà o sono comparse nuove restrizioni all'orizzonte?

“La Costituzione del 1820 del Regno di Napoli - ha narrato Pedicini - pur essendo abbastanza estesa, era composta da quasi 400 articoli, non parlava affatto della libertà di stampa. Nello Statuto Albertino del 1848, invece, la libertà di stampa venne espressamente prevista. Nacquero negli anni a seguire giornali fortemente critici, chi nei confronti dello Stato e chi nei confronti della Chiesa, ma fu sotto il fascismo, con una legge del 1923, che si istituì la figura del direttore responsabile, salvo poi con una successiva legge del 1925 porre fine alla libertà di stampa in quanto i giornali si allinearono tutti al regime fascista, mentre pochissimi periodici non fascisti furono tenuti a bada. Facendo un salto al 1° gennaio 1948, data in cui entrò in vigore la nostra Costituzione, la libertà di stampa è stata garantita dall'articolo 21”.

Ed oggi che alla Camera e al Senato si discute di un nuovo disegno di legge che vada a riformare la norma 47 del 1948, Pedicini si è detto scettico del risultato “perchè - ha chiosato - questo Parlamento non è pronto ad affrontare una informazione moderna, in movimento”.

Aveva aperto i lavori nel Teatro De Simone, affollato in ogni ordine di posti, Giovanni Fuccio, il quale ha così esordito: “Qui nel Sannio abbiamo un'antica tradizione nel mondo dell'informazione locale grazie alla presenza di tanti giornali, televisioni, radio e portali online, che svolgono al meglio la loro attività risultando anche tra i migliori della Campania, segno questo di una grande passione. D'altro canto - ha proseguito il presidente dell'Assostampa Sannita - una partecipazione così rilevante agli incontri formativi vuol dire che, al di là dei crediti previsti per legge, c'è molta voglia di perfezionare le proprie conoscenze in ambito giornalistico

in un'epoca di profonde trasformazioni come quella che stiamo vivendo. Il tutto - ha sottolineato Fuccio - con grande umiltà e consapevolezza. Sappiamo bene - ha poi concluso - che l'informazione gioca un ruolo essenziale per la crescita di un territorio, quella crescita che dalle nostre testate abbiamo costantemente auspicato al fine di trattenere i giovani e le intelligenze, tante, che purtroppo da qui vanno via”.

Ottavio Lucarelli, rifacendosi al richiamo di Fuccio sull'umiltà comportamentale, lo ha ringraziato pubblicamente per la pazienza ed il notevole lavoro organizzativo svolto in questi primi due incontri.

Inoltre, ha chiarito come i seminari stiano funzionando bene in Campania “a differenza di altre regioni dove regna il caos”, perchè si sta attuando un gran lavoro di squadra senza personalismi.

“Predisporre corsi da Benevento a Sapri, da Avellino a a Piedimonte Matese - ha affermato - non è una cosa semplice, ma ci stiamo riuscendo grazie alla collaborazione di un buon numero di giornalisti, professori universitari, magistrati e direttori di istituti che ci stanno dando una mano gratuitamente. E' tutto volontariato puro - ha rimarcato Lucarelli - non ci sono gettoni di presenza per nessuno dei relatori, i corsisti non pagano nulla, per di più, abbiamo puntato molto sulla qualità e varietà dell'offerta formativa, ecco perchè per svariati corsi abbiamo ottenuto il massimo, ovvero 10 crediti, e l'anno prossimo la tematica sarà ancora più ricca, ci saranno, ad esempio, anche corsi sulla sicurezza alimentare”.

ANNAMARIA GANGALE

annamariagangale@hotmail.it

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