La titanica impresa di ''salvare il pianeta'' Società

Una doverosa premessa: ammiro tutti coloro che si dedicano con serietà ai problemi ecologici, cercando condizioni migliorative della qualità della nostra vita. Con qualche ma…

Ho avuto la ventura di attraversare diversi decenni. Di volta in volta, con cadenza periodica, l’attenzione di molti si è soffermata su alcuni temi legati all’ambiente. Alcuni hanno anche avanzato previsioni catastrofiche:

• La Terra si sta riscaldando in modo preoccupante.

• I ghiacciai si sciolgono e testimoniano l’innalzamento del clima.

• Nel giro di un decennio città come New York vedranno salire l’acqua di 5/7 metri.

• Il Sahara estende agni anno di più la sua grandezza: tutti i Paesi confinanti con il grande deserto sono a rischio siccità, fame e sete.

• Sulle montagne il livello di ghiaccio e neve cala in maniera evidente.

• A rischio estinzione i cetacei: caldo anomalo delle acque, plastica e rifiuti, tra le altre cause.

• I panda ed altre specie sono a rischio di estinzione per carenza di cibo adeguato e inquinamento del terreno e dell’aria.

• Si è formato un buco sui poli a causa dell’ozono: ciò è favorito dal fenomeno dell’emissione di gas prodotta da oltre sette miliardi di abitanti.

Ovviamente il dito è stato, è e sarà sempre puntato sull’uomo: inquina, sporca, finanche emette gas dalla bocca e da altri orifizi: tutti nocivi e tendenti a creare buchi dell’ozono sempre maggiori. Non oso suggerire su come ovviare nell’ultimo caso!!

Tutto questo pone al centro l’uomo. Siamo noi che governiamo nel bene e nel male questo pianeta. Ed il peccato di orgoglio è forte! “Siete o non siete i padroni della Terra”: cantava Eugenio Bennato negli anni Sessanta!!

Eppure, la comparsa dell’uomo su questa roccia - così l’ha definita l’astronauta Cristoforetti, vedendola dallo spazio - risale solo tra 250 e 500 mila anni fa. Prima che comparisse questo devastatore, il nostro vecchio pianeta (età stimata: 4,5 miliardi di anni) si era infuocato, gelato, cambiato in mille modi diversi. Finanche i dinosauri si sono estinti insieme a numerose altre specie quasi 66 milioni di anni fa (per meteorite o eruzioni vulcaniche rimangono le tesi più probabili). Non c’eravamo!! E, adesso che ci siamo, ricordiamoci che abitiamo solo un terzo del pianeta. Il 70% è coperto da acque, quasi tutte inesplorate alle profondità maggiori. Lo stesso nostro corpo, per restare a dimensioni “umane”, ha al suo interno circa 10 milioni di batteri: e non è detto che ne conosciamo a fondo tutte le interazioni. Vogliamo anche ricordare che molti scienziati ipotizzano una deriva dei continenti, che le placche tettoniche sono in continua tensione tra di loro, che la frequenza dei terremoti - nonostante i progressi dei manufatti - rimane un flagello per tutti?

E così il nostro pianeta, in una costellazione (la Via Lattea) che ha miliardi di corpi celesti, tra miliardi di altre costellazioni, merita tutta la nostra attenzione: ma senza inseguire un “arresto” o un “rallentamento” nella sua evoluzione. Andrà come dovrà andare. E nessuno di noi lo saprà mai.

LUIGI PALMIERI