L'incognita del futuro... Società

Domenica mattina, colazione al bar e tavolini ravvicinati.

Tra la lettura del quotidiano, la tazza di tè caldo e la fetta di torta, due amici al tavolino accanto al mio commentano ad alta voce il “pensionamento” della banconota da 500 euro.

E chi l’ha vista mai...”, “Ma poi, di che colore è?”, “Con una di quelle al mese avrei risolto un po’ di problemi...”, “Scriviamo a Chi l’ha visto, vediamo se ci rispondono...”, “Ma come, proprio ora che parte il reddito di cittadinanza?” e giù battute e risate a go go che riempiono gli spazi della sala.

Lei - mi chiede molto educatamente una signora seduta accanto a me - conosce le 500 euro?”.

Mai avuto questo piacere!”, la mia risposta e di rimando: “Lei signora?”.

Assolutamente no. Sa la mia pensione è poco più alta di una pensione sociale, dopo tanti anni di lavoro, ed il mio unico sfizio è quello di fare colazione al bar la domenica con la mia nipotina. Ma comunque - prosegue la dolce nonnina - non mi voglio lamentare: io la possibilità di un lavoro e di contributi per la pensione l’ho avuta, invece se penso alle giovani generazione sono veramente angosciata… Lavoretti precari quando si trovano, certezze per costruirsi una famiglia quasi nulle e pensione per la vecchiaia una chimera… Che fine farà l’Italia? Che ne sarà dei miei nipoti e di tanti altri milioni di giovani? La situazione generale ancora regge perché ci siamo noi nonni con la pensione e i nostri figli che venti/trent’anni fa si sono inseriti nel mondo del lavoro e adesso hanno lo stipendio fisso. Ma quando noi non ci saremo più - chiosa la signora - come si potrà andare avanti onestamente e dignitosamente?”.

Già… Come si farà?

Se qualcuno - politici e non - ha in mente qualche risposta ce lo faccia sapere scrivendoci una mail ai seguenti indirizzi: realta@realtasannita.it, oppure, rswebjournal@outlook.it.

ANNAMARIA GANGALE

annamariagangale@hotmail.it