Natale è la festa più bella dell'anno e... vi dico perchè Società

Il natale è la festa più bella dell'anno. Sembra una frase fatta ma non è così. Di là dal fatto che è festeggiato in tutto il mondo cattolico e basterebbe già questo a renderlo unico. In un momento così particolare di fragilità e di individualismo patologico sapere che si è uniti e concordi almeno sulla nascita di Gesù è una grande conquista. Ed inoltre è una festa che è “fashion” a tutte le età. E’ una festa d’amore e l’amore non tramonta mai. È il motore della vita.

Come diceva De Crescenzo è una festa per gli uomini d’amore. È come il prezzemolo. Va bene in tutte le minestre. I bambini sono felicissimi e lo amano in particolar modo. Ma è facile essere felici da bambini. Lo sono sempre. Speriamo però che tra il togliere Gesù dal presepe, non nominarlo nelle canzoncine ed altro la scuola non finisca per confondere le idee.

Il natale piace agli adulti che si danno da fare per far sì che ogni anno sia sempre più bello di quello precedente e incominciano molto tempo tempo prima a pensare a tutto ciò che serve a renderlo stupendo. Si, è vero che c’è il peso di una società che non sempre consente a tutti di vivere felici e spensierati. Anzi forse non c’è alcun motivo per essere tali.

Ma a natale ci si dimentica di tutto. È come una gomma col potere fortemente abrasivo che per un giorno fa scomparire tutto E il loro compito non è tanto la propria felicità quanto quella dei figli. Ci si adopera per loro. E gli anziani della quarta e quinta età? Anche per loro è una festa unica. Chi ha una famiglia vive nell’attesa del ritorno dei figli se vivono lontani e vede nel natale un’occasione per stare qualche giorno in più con loro e con i nipotini. Chi non ha famiglia ed è solo magari vive di ricordi e cerca in qualche modo di unire la sua solitudine con quella degli altri e sotto la parvenza di festa affogare la tristezza. Magari con l’aiuto di qualche bicchiere di troppo.

Gesù è luce. È colore. È calore e tutto intorno a noi si veste di luci. Gli alberi di natale. Le luminarie. Addobbi in ogni punto della città, delle case, delle chiese. Si comincia da novembre a trasformare la nostra vita. E si cerca di anticipare i tempi per godersi più a lungo quest’atmosfera da favola. Da sogno.

E su tutti, da sempre e per sempre e dovunque, c’è il mitico e storico ed eterno Babbo natale. Può arrivare in slitta o uscire da un telefonino o scendere da un’auto di lusso. Ma l’eroe della festa è lui. Il buon babbo natale che nonostante le avversità della vita arriva imperterrito e inossidabile col suo pancione e con le sue scocche rosse in faccia. E in quel sacco di juta che non ha fondo nasconde regali e sogni e speranze. Non si dovrebbe mai finire di credere a babbo natale.

È la vittoria sul male, sulla sofferenza, sulle guerre, sulla morte, sulla disperazione. Bisogna sempre aspettarsi qualcosa di buono da lui. È magico. Non porta solo i giocattoli ai bambini e guanti e sciarpe e cravatte agli uomini. È dispensatore di desideri da realizzare e di bei pensieri. Anche di ricordi. Il primo regalo che ricordo, forse avevo sei anni, fu un servizio di tazzine in miniatura e un vocabolario illustrato per ragazzi. Conservo ancora entrambi. Eravamo a casa dei nonni. Fu molto bello. Cultura e caffè.

Ecco. Babbo natale porta anche questo nel suo sacco: dolcezza e amore e nostalgia del passato.

Cosa dire ancora? Che il nostro natale, anzi che il natale di tutti, sia il più bello mai vissuto finora.

ELISA FIENGO