Quanti senzacasa! No al maxi-gazebo Società

Mamma, quanta gente senza casa! Diciotto famiglie alla ricerca di una soluzione abitativa hanno occupato prima l’ex sede del Provveditorato agli Studi e poi i locali, fruiti fino al 2012 dalle suore Orsoline in via Gaetano Rummo.

Purtroppo per loro gli occupanti hanno indiscriminatamente messo piede nel secondo piano dello stabile che risulterebbe non agibile.

Alcuni di quei senza casa si sono spinti anche all’ultimo piano che risulta di pertinenza di una scuola primaria dell’infanzia della Fondazione De Martini. Gli scolari, impauriti dal chiassoso vociare dei manifestanti, con gridolini di spavento hanno chiesto agli insegnanti di... cacciare gli stranieri. Ma questi ultimi, nonostante il massiccio intervento delle forze dell’ordine, del Comune e della Curia (proprietaria dei locali) hanno tenuto duro fino a quando il questore Antonio Borrelli non ha fatto intervenire poliziotti e carabinieri convincendo gli occupanti a sgomberare il campo.

E non è finita lì. I senza casa hanno poi tentato di occupare la Curia. Tentativo impedito dalla precipitosa chiusura del portone d’ingresso a cura degli addetti alla portineria.

E così è finita l’avventura di quei 18 nuclei familiari alla ricerca di un alloggio (che hanno rifiutato di prendere in considerazione l’opportunità di sistemarsi in una vecchia scuola ovvero di trovare riparo in locali a piano terra (una volta occupati da famiglie meno abbienti).

Restano comunque nell’aria accentuati improperi contro i responsabili dell’istituto autonomo case popolari e avverso il Comune che non provvedono a realizzare abitazioni per i senza tetto.

E ci fermiamo qui. Non si fermano invece i senza casa che chiedono insistentemente di vedersi assegnata una casa a basso fitto, ricusando un alloggio non dotato di un consistente numero di camere e soprattutto... senza almeno doppi servizi igienici.

E ci fermiamo qui onde evitare sonore pernacchie rivolte dai senza casa all’indirizzo di coloro che si oppongono alla loro richiesta di alloggi in fitto a prezzo scontatissimo...

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Non vi diciamo poi quali e quante sono state le proteste da parte dei cittadini avverso l’installazione del maxi-gazebo in piazza IV novembre. Le proteste sono state poi ampliate da parte della Sovrintendenza che ha diffuso in una lettera al Comune il suo dissenso: “la struttura è stata installata senza neanche consultarci. No all’uso improprio degli spazi...”.

Rincara la dose di critiche la nostra lavascale: “Cavalie’, io chissà cosa ci farei a quei signori che hanno interrotto il nostro “struscio” dinanzi alla Rocca dei Rettori...

Dicono che si dovevano ospitare degnamente i delegati dei tanti ospedali d’Italia. Scusate ma non si potevano accogliere in zone meno centrali? Non mancano complessi alberghieri in altre zone della città...”.

Gelsomi’, ma vuoi mettere la rilevanza di piazza IV novembre e via Perasso!?

Anche se si lamenta nei salotti buoni intorno al Palazzo del governo (e particolarmente nei locali del Museo Arcos) l’invasione di tanti topi...”

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Ma non sono tutte brutte le notizie circolanti. Esultiamo parecchio per il progetto abbastanza avanzato, con l’appoggio finanziario della Regione e della Provincia, del Centro nautico presso la diga di Campolattaro. La struttura ospiterà iniziative per canottieri, pescasportivi, attività culturali e ricreative.

Che bello!” gongola la nostra lavascale e canticchia: “Tutti al mare, cioè al fiume, a mostrar le chiappe chiare... Peccato” si lamenta “che è un po’ lontano da Benevento... Non si potrebbe realizzare un complesso similare anche sulle rive cittadine del fiume Calore? Io ci farei portare da mio marito con la sua vecchia ma pur sempre valida “seicento” i miei nipoti, a pazziare e a fare scuola sportiva...”.

Gelsomi’, magari auspichiamo anche un altro complesso sportivo-ricreativo sulle sponde cittadine del fiume Sabato!..”.

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Il presepe di Dalisi è ancora agli onori (?) della cronaca. La Procura ha ritenuto che non bastavano i già indagati 12 personaggi (tra sindaco ed assessori). Ora ci si è aggiunto anche il “vecchio” dirigente del settore del Comune, Gennaro Vitelli.

I fatti risalgono al 7 ed al 16 dicembre del 2O11. Il Comune commissionava la realizzazione ed il montaggio dell’opera artistica natalizia affidandone l’incarico ad una ditta specialistica nella convinzione che solo quella fosse in grado di eseguire l’ordinazione. Gli inquirenti invece, a seguito di approfondite indagini, hanno finito per stabilire che vi erano anche altre ditte idonee ad installare l’opera. Per il dirigente comunale Lanzalone c’è inoltre la contestazione di avere emesso un mandato di pagamento per 7O mila euro ed una erogazione successiva. Al Comune è stato anche contestato di non essere mai stato presentato un completo calcolo statico. Tra l’altro furono anche installate alcune sagome di abbellimento lungo corso Garibaldi (che poi furono precipitosamente rimosse perché rovinarono al suolo pericolosamente al primo soffio di vento).

Ad aggravare la situazione risulta anche concessa impropriamente la regolarità tecnica della delibera.

A Benevento il presepe dalisano era nato sotto cattiva stella. L’opera trasferita in quel di Nola è poi passata in predicato senza altre negatività.

L’onore dell’artista Riccardo Dalisi è fuori discussione.

CLEMENTE CASSESE

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