Storia di una rivista nata a Benevento trent'anni fa... Società

Trent’anni fa dalla città di Benevento, per la prima volta nella storia del giornalismo di questa città, prendeva vita una rivista patinata, interamente a colori, a diffusione nazionale ed internazionale. La rivista si chiamava “Cultura & Società” e l’artefice dell’iniziativa fu Antonia Giuliano Sguera.

Docente presso la Scuola Media “Bosco Lucarelli” di Benevento, Antonia Giuliano abbandonò l’insegnamento per dedicarsi a tempo pieno alla sua passione giornalistica ed all’organizzazione di eventi e brillanti conferenze, al mondo della comunicazione ed alle public-relation.

La Giuliano aveva anche fondato il CISER, Centro Internazionale Studi, Edizioni e Ricerche, composto da esponenti del mondo della cultura, dell’arte e delle comunicazioni sociali. Sfogliare anche un solo numero della rivista “Cultura e Società”, il cui lancio avvenne nel 1984 (reg. al Tribunale di Benevento n. 119), dà l’idea esatta della vastità di interessi della professoressa Giuliano e del suo nutrito staff di collaboratori: si passa dagli argomenti di cultura e società locale alle interviste ai politici di calibro (come quella ad Andreotti) o a scrittori e scrittrici famose (altra interessante intervista a Dacia Maraini), da curiosità culinarie campane ed esplorazioni su bellezze italiane, alle atmosfere di Basilea, di Rotterdam, della Spagna e così via. Ci sono poi una serie di rubriche che completano la pubblicazione: Arte, Editoria, Filatelia, Numismatica, Erboristeria, Oroscopo. Di grande prestigio gli inserzionisti, che ovviamente qui non citiamo.

La rivista era formata da cento pagine, esclusa copertina, ed usciva ogni mese. Il formato era di 31 x 21 cm. Nel suo bel libro su “La Stampa Sannita”, Edizioni Realtà Sannita 1997, Edgardo De Rimini, che di tale rivista fu per un certo periodo di tempo il direttore responsabile, ripercorre le tappe della prestigiosa rivista. “Cultura & Società” fu preceduta da un numero zero in bianco e nero, con impaginazione curata dalla Stamperia Gennaro Ricolo di Benevento. Una rarità emero-bibliografica. Tale numero venne presentato in pompa magna all’Auditorium del Sannio. La rivista nasceva da un partenariato che la Giuliano era stata capace di mettere in piedi attraverso numerosi incontri scientifici e culturali in Italia e all’Estero. Dalla sua nascita al 1986, De Rimini tenne la direzione quando, per sopraggiunti impegni legati al giornalismo militante, fu costretto a lasciare l’incarico.

I collaboratori della rivista erano notissime personalità del giornalismo, della cultura e dell’arte italiana. Tra di essi vanno ricordati: Dora Celeste Amato, Anna Benassi, Umberto Borsacchi, Ottavia Caracciolo d’Aquara, Ersilia Carbone, Mimmo Castellano, Giovanni Cesarino, Franco Compasso, Cecilia Coppola, Gianfranco Coppola, Antonio Di Nunno, Samy Fayad, Gianni Festa, Baldo Fiorentino, Federico Frascani, Elio Galasso, Sergio Gallo, Carlo Gambalonga, Massimo Grillandi, Clemente Hengeller, Dino Iannelli, Maria Rosaria Irbicella, Veronika Krasnokorska, Lucia Lamarque, Luciano Lombardi, Luigi Necco, Nicolino Parlapiano, Biagio Pavesio, Alessandro Perini, Bruno Petretta, Oscar Rampone, Antonio Ravel, Umberto Rondi, Marina Scotti, Piero Serra, Silvia Silvani, Marco Suraci, Antonio Talamo, Antonello Velardi, Gianni Vergineo, Giovanni Virnicchi, Mario Zaccaria.

Un progetto ambizioso, scevro da ogni riferimento o sostegno politico, e privo di scopo di lucro, dal momento che la rivista non approdò mai nelle edicole, ma venne distribuita soltanto ai soci del Ciser ed agli abbonati ordinari e sostenitori. Il sostentamento proveniva alla rivista da sponsor nazionali ed internazionali.

In un triennio, la rivista mutò più volte stampatore. Il numero zero uscì presso la Stamperia Gennaro Ricolo di Benevento. I primi cinque numeri, invece, videro la luce presso la Tipografia Auxiliatrix di Benevento, art director Enzo Conte.

Il secondo ciclo, dal settembre ’85 al gennaio ’86, fu stampato a Roma presso la Grafica Ariete in via Anagnina 492, anche perché Antonia Giuliano aveva aperto un ufficio editoriale nella capitale, in via Sistina 122, direttore responsabile De Rimini, nuovo art director Antonio Irano, di Pompei. Infine, fu stampato presso la tipografia ST.I.L.T.E, sempre a Pompei. Dopo un periodo di assestamento, la rivista riprese le pubblicazioni, divenendo bimestrale. La direzione responsabile fu assunta da Anna Rita Crispo Sensidoni, nuovo art director Francesca Ricci.

A Roma venne istituito un Ufficio di Rappresentanza, in Via Asmara 33, mentre in contemporanea vennero aperte due distinte redazioni, una a Venezia, curata da Titti Rossi, l'altra a Genova, questa affidata a Lella Costanza. Questa nuova fase recide in via definitiva i rapporti editoriali con la città di Benevento, e tra i collaboratori appaiono altri nominativi, tra i Nicola e Vincenzo Sguera, figli dei coniugi Antonia Giuliano e Franco Sguera. Il progetto diventa ambizioso più che mai, dal momento che la rivista si pubblica anche in lingua inglese e viene diffusa tramite abbonamenti divisi in sostenitore (un milione di lire) e benemerito (centomila lire).

La rivista si caratterizzava per essere diffusa non al grosso pubblico, ma ad un target più ristretto, dai precisi interessi sociali e culturali.

LUCIA GANGALE

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