Vini sanniti... bulgari. La grattugia terriera Società

Corsi e ricorsi storici: si rinnova il “furto” dei vini sanniti. Una volta il nostro pregiato prodotto vitivinicolo veniva furtivamente prelevato per illeggiadrire vini di altre parti d’Italia e dell’estero.

Ora la frode è... bulgara. Il nostro corposo “Aglianico” e la gustosa “Falanghina” non vengono esportati; per portarli magari all’estero occorrerebbe un bel po’ di spese. Allora appare più conveniente falsificare solo l’etichetta. In Bulgaria fiorisce la produzione... falsa dei nostri splendidi vini. Certamente non è la stessa cosa, ma il basso costo del prodotto bulgaro consente facilmente di emigrare in Italia.

Oltre centomila bottiglie con l’etichetta (la sola etichetta) di vini sanniti sono state sequestrate in tutta Italia. Particolarmente nel Salernitano ed in Puglia sono state intercettate dal Corpo forestale bottiglie spacciate per vini sanniti.

Cavalie’,” avvalora la nostra lavascale “il sapore delle “bottiglie” beneventane da me comperate in altra regione, a prezzo più conveniente, non mi convinceva. Me ne sono rimaste ancora un paio di bottiglie. Che faccio? Le riporto al negoziante forestiero dove le ho comperate chiedendo il rimborso oppure scrivo al Corpo forestale: “Tra le centomila bottiglie di falso vino sannita metteteci anche quelle bulgare vendute facendole passare per veri “Aglianico”e “Falanghina” prodotti nel Sannio...”.

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Dalla frode dei vini si passa alle rapine nelle farmacie.

Il problema è stato dibattuto al cospetto del Prefetto. E’ stata riconfermata la necessità di un maggiore impegno delle Forze dell’ordine oltre che di una capillare diffusione degli impianti di videosorveglianza.

Cavalie’,” ci chiede la nostra curiosa lavascale “è vero che le farmacie godono di un contributo, da parte della Camera di Commercio, del 5O per cento del costo dell’installazione dei sistemi di sicurezza e di allarme?...

Chissà se l’ente camerale fa lo stesso trattamento anche per tutti gli altri operatori commerciali? Ci ho qualche dubbio. Eh già! Mo’la Camera ci paga anche l’addetto a guardare a vista vestiario e calzature, vino e mortadella...”.

Gelsomi’,” redarguiamo la nostra interlocutrice “non menare tutto nel ridicolo: le farmacie soprattutto vengono prese di mira dai ladri. Al pari delle banche, e forse più, vanno difese”.

L’ideale “ ci conferma Gelsomina “sarebbe piazzare a difesa di ogni farmacia un tutore dell’ordine. Magari a difesa del dispensatore di medicinali, dei clienti e dell’eventuale guardiano privato il cui stipendio viene inspiegabilmente pagato a mezzo servizio dall’ente camerale.

Signore, premia la Camera di Commercio!

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E salvateci, Signore, dalla ricerca del petrolio. Lo gridano i Sindaci di mezzo Sannio che si disperano perchè le loro terre sono divenute oramai una vera gruviera.

Il problema delle eccessive ricerche di idrocarburi è stato dibattuto recentemente dibattuto nel corso di un apposito incontro tenutosi presso il Centro Fiera di Morcone con la ricca partecipazione di Sindaci ed amministra tori del Tammaro e del Fortore.

E non è mancato chi ha chiesto anche di contrastare laa costruzione della centra le idroelettrica e la dilagante installazione di pale per l’energia eolica.

A quest’ultima richiesta si oppone fermamente la nostra critica lavascale: “Ma che male vi fanno le pale? Sono utili, oltre che divertenti; creano energia e fanno divertire i ragazzi che ammirano estasiati quelli che sembrano aquiloni vorticanti.

Eppure c’è si oppone all’installazione di quei pali che deturpano il paesaggio incontaminato.

Interviene la nostra Gelsomina auspicando addirittura un referendum zonale: coloro che la vogliono l’energia eolica alzassero la mano...

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Ed ora una bella notizia: c’è una buona ripresa del “mattone”. La riprova è data dai numerosi cantieri edili attivi in città. Purtroppo questi nuovi appartamenti sono irraggiungibili per buona parte dei cittadini, come per la nostra interlocutrice che fa parte storica del Comitato che si limita a vagheggiare un alloggio a basso fittocosto fornito dall’Istituto Autonomo Case Popolari.

Gelsomi’,” incoraggiamo la nostra lavascale “perché non ti compri un bell’appartamento all’ultima moda?”.

Cavalie’, dovrei avere i soldi vostri!”...

Gelsomi’, allora le banche che ci stanno a fare? Chiedi un prestito che sconterai con comode rate...”.

Seh! E poi mi cancellano dall’antico elenco di gente che aspira ad avere un alloggio dell’”Istituto”.

E con voce stentorea si esercita a gridare per rinforzare il coro dei suoi colleghi:

Vulimme ‘a casa!”... O ce la date o occupammo ‘o meglio palazzo sfitto!!...”.

CLEMENTE CASSESE

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