Sport - Il Benevento resta in C1 ma quanta sofferenza

Il Benevento resta in C1 ma quanta sofferenza Sport

Programmare per tempo il prossimo campionato per evitare delusioni L’importante era restare in C1 e ci siamo riusciti.

Il successo della Nocerina per 1-0, al Santa Colomba, non è valso a salvare i molossi, in quanto il Benevento, che aveva vinto nella gara di andata dei play-out con l’identico risultato, dalla sua parte aveva un miglior piazzamento in classifica al termine del campionato.

Domenica scorsa, ci attendevamo un incontro senza patemi d’animo, senza mettere a dura prova le coronarie. Invece, sia in campo che sugli spalti, si è sofferto molto. Le due contendenti non hanno risparmiato energie per centrare un obiettivo così importante non soltanto sotto il profilo calcistico ma anche sociale.

Retrocedere in C2 sarebbe stato un duro colpo per il Sannio beneventano che non vuole essere penalizzato anche nel calcio. Un insuccesso avrebbe scoraggiato gli attuali dirigenti dello Sporting che, con sacrifici e passione, stanno portando avanti, tra non poche difficoltà, il discorso calcio nella nostra città.

Intanto, godiamoci lo scampato pericolo della retrocessione, mettiamo al bando le polemiche sull’impiego di questo o quel calciatore ed invitiamo la dirigenza a muoversi per tempo. L’impareggiabile tifoseria giallorosa merita campionati migliori. Nel frattempo, ai dirigenti, alla squadra, ai tecnici diciamo grazie per il loro impegno.

Particolarmente stressato il presidente Giuseppe Spatola, che non nasconde la sua gioia, così come gli altri dirigenti, dopo la “battaglia calcistica” di un due giugno che sarà ricordato nella storia dello sport sannita: “La nostra mente guarda lontano, ma è ancora presto per parlare del futuro – ha detto all’indomani della salvezza il presidente Spatola- . Abbiamo le idee chiare, ma dobbiamo prima esaminare le vicende del campionato anche a livello societario perché abbiamo problemi amministrativi. Successivamente, cercheremo di attivarci per creare un organico societario e di squadra, e su questa base lavoreremo. Abbiamo delle situazioni debitorie che vengono da lontano, dobbiamo cercare di fare le opportune valutazioni in modo da sapere come affrontare il futuro. E ciò anche perché contiamo sull’apporto di tutti.

La squadra – ha concluso il presidente del Benevento – è della città e tutti devono contribuire”.

“Per me è stata un’enorme soddisfazione in quanto, da sempre mi sento legato alla città di Benevento e alla sua gente – ha detto il direttore sportivo/allenatore Piero Santin - . L’impresa era difficile, la squadra veniva da otto partite di cui cinque sconfitte, un pareggio e due vittorie ed era piombata nei play-out con un morale a pezzi, sia da parte dei giocatori che dei tifosi. Avrei voluto come mia abitudine, giocare in maniera diversa, ma la posta in palio e gli uomini a disposizione mi hanno fatto optare pere una scelta semplice e concreta. Il tempo a mia disposizione era così poco da poter fare delle scelte diverse ed un lavoro più approfondito.

Ritengo che i fatti mi hanno dato ragione. La società – ha ancora detto Santin – dopo l’esonero di Rumignani, mi aveva chiesto la salvezza ed io l’ho data, grazie anche al contributo di Silvano Fiorucci, del preparatore atletico Renato Pericoli e del meraviglioso pubblico.

L’incarico era quello di dare una mano alla società anche come tecnico ed io dovevo dargliela. Ho dichiarato, a fine gara con la Nocerina, che dopo la salvezza sarei tornato a ricoprire il ruolo di direttore sportivo e se la società vorrà rinnovarmi la fiducia, sarò ben lieto di continuare il mio lavoro che era appena cominciato”.

“Mi sento beneventano di adozione e sono felicissimo ed orgoglioso di aver contribuito alla salvezza della squadra, soprattutto perché, dopo quello che mi è successo con Rumignani, ho dimostrato di aver avuto ragione sul campo – ha detto il bomber Sossio Aruta - . Spero che il mio attaccamento ai colori giallorossi abbia ulteriormente convinto la Società a rinnovarmi la fiducia. Mi auguro di poter concludere nel Sannio la mia carriera di calciatore”.

Riportiamo qui di seguito le opinioni di alcuni fedelissimi del Benevento.

Antonio Cardone (ex dirigente del Benevento) :

“Tutto è bene quel che finisce bene. Sono ultrafelice per essere rimasti in serie C1 che, per la città, è un patrimonio.”

Ennio Calabrese (presidente del club Benevento/Rione Libertà sez. Vecchi Ultrà) :

“Non vogliamo più soffrire come negli ultimi anni. Noi tifosi abbiamo sempre creduto nella salvezza sostenendo la squadra nei momenti più difficili. Ci auguriamo che l’attuale società duri a lungo e che allestisca un undici di almeno metà classifica per poi tentare qualcosa in più”.

Guido Fava (bancario):

“Siamo stati anche un po’ fortunati perché, guardando obiettivamente le due gare dei play-out, ci è sembrato che la Nocerina avesse fatto qualcosa in più. Considerando, invece, i nove punti in più nella regular season il Benevento meritava tranquillamente di restare in C1”.

Ciccio Cecere (fondatore del Club dei Giallorossi) :

“A fine gara con la Nocerina, ho brindato con la mia famiglia per la salvezza del Benevento. Invece di accusare Santin per qualche scelta forse inopportuna, dobbiamo prendere atto che gli è stata affidata la squadra solo per le ultime due partite e i fatti comunque gli hanno dato ragione”.



NICOLA RUSSO

( Da Realtà Sannita n. 10 / 1.15 giugno 2002 pag. 8)