La crescita vertiginosa di Mauro Coppolaro Sport

Lontano da casa per inseguire un sogno: diventare un calciatore professionista. Questo è il desiderio di qualunque ragazzino che corre dietro a un pallone sin dall'infanzia. E’ un grande sogno di tantissimi bambini. Un sogno che pochi realizzano, perché non facile da raggiungere per mille difficoltà. Un sogno che per Mauro Coppolaro è quasi diventato realtà, che ora come ora è nelle sue mani anzi nei sui piedi.

Nato in territorio campano, precisamente a Foglianise in provincia di Benevento, la storia di Coppolaro comincia alla Di Dio Team dove ha dato i suoi primi calci, dalla squadra dei Pulcini fino ad arrivare ai Giovanissimi.

Poi la partecipazione al torneo internazionale di calcio giovanile a Vitulano ha permesso alle squadre professionistiche di accorgersi di lui. Era l’edizione del 2009 e Coppolaro venne notato da un osservatore della Reggina, l’osservatore Salvatore Laiacona che scrutò questo giovanissimo difensore che faceva la differenza anche contro ragazzi più grandi di due o tre anni.

Il giocatore piaceva anche ad altri club, come la Fiorentina, pronta ad approfittare nel caso in cui la Reggina non avesse chiuso positivamente la trattativa. Laiacona non mollò l’obiettivo sfruttando i buoni rapporti con Mario Di Dio, talent-scout locale e si aggiudicò il difensore classe ‘97.

Un predestinato con carattere e carisma, dal primo giorno alla Reggina la crescita di Coppolaro è stata vertiginosa, subito capitano appena arrivato nella nuova realtà, e poco dopo è riuscito ad esordire all’età di 16 anni in prima squadra in un campionato professionistico come quello di serie B, totalizzando a fine stagione ben cinque gettoni in prima squadra oltre all’inamovibilità al centro della difesa nella formazione primavera.

La sua crescita viene, inevitabilmente, notata dai club più importanti della Serie A, i quali, nella scorsa finestra estiva di mercato, hanno fatto di tutto per assicurarsi il suo cartellino. Alla fine, però, è stata l’Udinese a spuntarla e a trovare l’accordo con la Reggina, anticipando tutte le altre e beffando al fotofinish la Lazio, che pure sembrava molto vicina al ragazzo. La sua umiltà, la sua dedizione al lavoro  e il suo talento lo hanno portato, lo scorso agosto, ad indossare la maglia dell'Udinese Primavera, 21 volte in campionato, e mettendo a segno anche un gol.

Oggi Coppolaro è un punto fermo della Primavera friulana guidata da Luca Mattiussi.

Giocatore di grande talento dotato di un’importante struttura fisica. Ottima visione di gioco che gli permette di avere anche un'importante lettura delle azioni avversarie, di giocare spesso in anticipo sul marcatore e poter salire palla al piede, impostando il principio dell’azione.

Destro naturale e buon colpitore di testa, dote non indifferente che gli permette di dominare nei calci piazzati in fase difensiva e in fase offensiva. La rapidità e l’esplosività muscolare  di cui è in possesso ricordano molto quelle di Fabio Cannavaro anche se il suo mito è l’ex bandiera e capitano del Barcellona Carles Puyol, di cui ammira soprattutto la grinta e le doti di leader.

Coppolaro è un ragazzo di altri tempi, che conosce il sacrificio, infatti, quando torna a Foglianise per le vacanze, non si gode momenti di relax ma aiuta i genitori nel panificio di famiglia. Sveglia alle quattro e mezza del mattino e subito in giro per la consegna del pane; Mauro è un ragazzo con spiccata cultura del lavoro e grande senso del sacrificio.

Un esempio di umiltà, un giocatore che qualsiasi dirigente ed allenatore vorrebbe nel proprio club.

Mauro ha colpito tutti per il temperamento e la naturalezza nel giocare al calcio e quando lo vedi giocare sembra di vedere un veterano.

La sua mentalità da vero e proprio veterano, gli ha consentito di scalare il normale percorso di crescita di un giovane calciatore e ciò è dimostrato anche dalla sua esperienza in pianta stabile nelle nazionali giovanili, sempre presente dall’U15 fino all’U19 con la quale ha esordito nel gennaio 2015 contro il Belgio.

Ad oggi il ragazzo di Foglianise, non è ancora riuscito a fare il suo esordio in Serie A, ma Colantuono - attuale allenatore dell’Udinese - sembra tenerlo in enorme considerazione, tanto che, non è affatto improbabile l’ipotesi di vederlo, prima della fine di questa stagione, esordire nella massima serie. Il suo sogno nel cassetto è quello di poter indossare, un giorno, la maglia dell’Arsenal, club di cui subisce il fascino sin da bambino.
In Italia, Fiorentina, Lazio e Juventus sono sempre in agguato, ma sembra davvero molto difficile, anche solo pensare, che l’Udinese voglia privarsi di questo talento cristallino, prima di averne fatto un grande calciatore.

NELLO MARRA 

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