Trenta aprile: una data da scolpire Sport

Pioveva a Benevento domenica 1 maggio, ma la città aveva il sole dentro. Il sabato precedente, un pomeriggio qualunque di una giornata qualunque, si era trasformato in una data da scolpire.

Dopo 87 anni il Benevento era approdato in serie B. Ed è stata festa di popolo, di una comunità intera, che si è riconosciuta intorno ad una squadra, ad una bandiera.

Personalmente,  nell’intervallo tra il primo e secondo tempo, mentre il traguardo diventava sempre più vicino, ho iniziato a sfogliare l’album dei ricordi.

Seguo il calcio da ragazzino, al “Meomartini” prima, al “Santa Colomba” poi. Da vent’anni,  vedo la partita con Enrico, ogni domenica, in trasferta ed in casa, dallo stesso posto. Da qualche anno,  partecipo alla Legio Linteada  con Lorenzo ed altri amici.

Insieme abbiamo sofferto e sperato e, finalmente, nell’ultimo sabato di aprile, insieme,  abbiamo gioito, come tanti, come tutti.

Il primo abbraccio è stato con mia figlia Lucia, più tifosa di me, ed ho immediatamente pensato che nella storia del Benevento Calcio c’è anche un ricordo familiare. Nel 1952/1953 sulla panchina sedeva il mitico Oronzo Pugliese, il mago di Turi.

Il vicepresidente era mio suocero, Antonio Rivellini. E con lui il pensiero non è potuto che andare ad un beneventano, peraltro recentemente scomparso, Orlando Ascione, il nostro Gigi Riva,  dal sinistro possente come Rombo di tuono.

Ed ancora. Personaggi di una storia popolare, come Gaetano Allegretti, Tonino Napolitano, il tifoso per eccellenza Ciccio Cecere.

Un passato lungo da passare,  fino ad arrivare alla fine del sortilegio, di un maleficio che sembrava insuperabile.

Ed invece è accaduto, quanto nessuno lo avrebbe scommesso, in un anno che sembrava di transizione, e che invece è diventato vincente, grazie  ad un leader carismatico in panchina e ad una squadra forte di valori caratteriali, di personalità, prima ancora che di talento tecnico e tattico.

Ci sarà tempo, ora, per parlare delle potenzialità che si aprono per la città con la serie B.

Per il momento meglio far parlare i sentimenti, il cuore. Meglio sottolineare che, in un pomeriggio qualunque di un giorno qualunque, la città si è ritrovata comunità, orgogliosa di sé, consapevole che anche il traguardo più difficile, prima o poi, poteva essere raggiunto.

Mi accorgo che ha smesso di piovere. E’ tornato il sole!

PASQUALE VIESPOLI

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