Federico Paolucci, Coordinatore provinciale Indipendenza, commenta le nuove regole per l'eolico e i pericoli per le aree interne Ambiente
Ecco la nota di Federico Paolucci inviata alla stampa.
Le novità introdotte dal decreto Mille proroghe in materia
di eolico, ci dicono - ad una prima lettura, che:
il Governo Meloni se ne è sostanzialmente lavato le mani,
indicando soltanto l'incremento di energia del vento da produrre entro il 2030,
ma delegando sostanzialmente tutte le scelte alle regioni, anche prospettando
benefici per la regioni piú virtuose;
una sorta di autonomia differenziata di fatto;
la Campania produce piú energia eolica di tutto il Nord Italia ed è la regione che ne produce di più - e De Luca, contraddicendo se stesso, quando alcuni anni fa diceva che vedere tutte quelle pale nel Sannio e nell'Irpinia si sentiva trafitto al cuore, ha recentemente vantato questo primato - nonostante ciò, anche la Campania dovrà contribuire all'incremento di energia eolica fissato negli obiettivi del governo;
e qui si pone un'ulteriore problema per le aree interne, perche attualmente il 65 per cento dell'energia eullica viene prodotta nel sannio e nell'irpinia, ed il resto nelle colline del Salernitano (che sono sempre aree interne);
vero è che le nuove linee guida prevedono anche l'installazione di impianti offshore (cioé a mare), ma data la resistenza dello stesso De Luca e la predominanza politichiea delle aree costiere, appare evidente che vi è il rischio di una vera e propria invasione (come se non bastasse quella che gia c'é) sulle nostre colline;
Le province di Benevento ed Avellino dovrebbero fare fronte comune e cdere immediatamente un tavolo tecnico con la regione per cercare di evitare una ormai insopportabile proliferazione di questi impianti e concordare con la regione che i benefici vadano ai territori piú rafitti;
si puó fare tanto per razionalizzare l'esigenza di produrre più energia verde e non massacrare i territori gia disagiati, ma ne riparleremo,