V Forum delle Aree Interne: la sfida dell'Alta Velocità Chiesa Cattolica

Si è parlato di Alta Velocità e di nuovi servizi digitali. Di spopolamento delle aree interne e delle loro inespresse potenzialità, in quanto spesso vittime di politiche disinteressate, più prone ai diktat dell’alta finanza che ha donare un valore aggiunto alle comunità che ancora resistono e alle persone che ne fanno parte.

Il quinto Forum delle Aree Interne, che annualmente si svolge al Centro “La Pace” di contrada Monteguardie, è stato diviso in due giornate (6-7 maggio). La prima, forse è stato un caso, è coincisa con un altro momento di riflessione svoltosi al Palazzo Ionni di Molinara su “idee e progetti per contrastare lo spopolamento nelle aree interne”. Perché si tratta di un tema spaventosamente attuale, per il quale parlano i dati: quattromila persone sono andate via dal Sannio nel 2022, di cui 378 dal solo capoluogo.

I relatori intervenuti sono imprenditori e responsabili del settore trasporti e digitale. A coordinarli, il giornalista Nico De Vincentiis. Molti anche gli interventi di amministratori locali presenti all’incontro. Tutte le relazioni sono disponibili sulla pagina facebook di TSTV Benevento, house organ della Curia arcivescovile della nostra città. Presenti anche gli allievi di tre Istituti scolastici superiori: l’ “Alberti”, l’IIS “Le Streghe” e il De La Salle di Benevento e il “Fermi” di Montesarchio. I ragazzi hanno posto domande circa il loro futuro, spesso con notevole spirito critico. È dispiaciuto, d’altra parte, vedere che molti di loro, a fine giornata, lasciavano per terra le cartelle stampa preparate per l’occasione con tanto di penna, badge e block notes a terra, sgualcite e rovinate, con la noncuranza di chi era presente all’incontro solo per obbligo formativo. A parte questo, il Forum è stato davvero ben congegnato e ricco di riflessioni importanti.

Il vescovo Felice Accrocca, insieme ad altri vescovi dell’area irpina, ha sottoscritto un documento dal titolo “La sfida possibile”, in cui si precisa che iniziative come il Forum hanno riportato “la questione delle aree interne nell’agenda nazionale e nel dibattito sui sistemi economici e culturali del Paese”.

I vescovi rilevano che, purtroppo, “i possibili benefici derivanti dal PNNR sembrano essere stati già vanificati dalla scarsa attitudine alla programmazione strategica”. Pertanto, essi chiedono che gli sforzi intrapresi a favore delle aree interne non siano vanificati dalla sfiducia e dalla rassegnazione; che i giovani, sostenuti dagli Enti locali, siano i veri protagonisti di una ripartenza vantaggiosa per tutti; che le Istituzioni pratichino la carità politica ed educativa; che le nuove opere viarie e le nuove infrastrutture digitali siano portate a compimento.

Monsignor Accrocca ha detto che l’idea di far dialogare i prefetti e i sindaci nacque otto anni fa, in un momento storico nel quale occorreva fare il punto della situazione sulla redistribuzione dei migranti nei vari comuni. Ha ricordato che egli li convocò in Curia affinché unissero le forze e le idee per trovare soluzioni condivise. “Perché - ha affermato - il vescovo è “pontefice”. È costruttore di ponti. Perché da soli non si va da nessuna parte”.

Oggi - ha continuato Mons. Accrocca - le politiche economiche tendono a spingere gli individui nelle grandi metropoli, dove la qualità della vita non è paragonabile a quella dei centri di piccole e medie dimensioni. A Roma il costo della vita è elevato e questo spiega alti tassi di pendolarismo verso questa città. Perché uno stipendio se ne va solo per l’abitazione. E anche se si va a vivere a Roma, non pensiate che le persone trovino casa a Piazza Navona: se ne vanno ad abitare piuttosto in quartieri come Tor Bella Monaca o nella cintura periferica, dove la vita costa di meno.

Pensate poi, che per andare al lavoro, le persone sono costrette a prendere i mezzi e ad attraversare la città, per arrivare 45 minuti dopo. E poi a rifare questo percorso alla fine di una giornata di lavoro, quando la stanchezza è tanta. Per questo, se si riuscisse a collegare Caserta a Roma in 45 minuti, pensate a quale vantaggio ciò comporterebbe per tantissimi lavoratori. Per contro, nelle città come la nostra, la vita costa di meno, non occorre fare chilometri per andare al lavoro oppure sostenere affitti improponibili, l’aria non è inquinata ed i prodotti sono più genuini.

Invece l’alta finanza cosa fa? Spinge le persone nelle metropoli, dove si è anonimi. Perché quando si è soli e anonimi, è più facile controllarle. Invece, voi giovani dovete sempre coltivare lo spirito critico: solo così potrete scegliere liberamente quello che è più giusto per voi”.

Accrocca è anche tornato sulla questione della Fortorina: “Se si fosse cominciato a costruire questa strada dalla periferia verso il centro, e non da Benevento alla periferia, l’opera sarebbe stata sicuramente completata. Invece oggi ci troviamo una Fortorina che parte da Benevento e arriva a San Marco dei Cavoti, ma a San Bartolomeo in Galdo ancora non ci è arrivata. E chissà per quanto tempo sarà ancora così”.

LUCIA GANGALE

www.luciagangale.wordpress.com

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