A Montesarchio giovani adolescenti si accaniscono contro un defibrillatore Cronaca

Un gesto del tutto inspiegabile che, forse, scaturisce dal clima pandemico che sta mettendo a dura prova i nostri giovani

La teca contenente un Defibrillatore, installata da alcuni anni accanto all’ingresso della sede della Protezione Civile e del Comando della Polizia Municipale in piazza C. Poerio, è stata ripristinata dopo che è stata danneggiata da un gruppo di ragazzine che alcune sere fa, si sono divertite a rompere il vetro della teca, un atto vandalico che per fortuna non ha danneggiato anche il Defibrillatore che è stato recuperato.

Autori del gesto sconsiderato sono state delle adolescenti individuate grazie alle telecamere della videosorveglianza, e che sono già state ascoltate dalle autorità locali. Il Defibrillatore, anzi i due defibrillatori, sono stati donati alla comunità di Montesarchio dal signor Giuseppe Bove, titolare di una nota pizzeria. L’altro apparecchio è stato installato presso il campo sportivo.

Fino ad oggi nessuno aveva danneggiato il prezioso strumento destinato a salvare vite umane, nonostante la piazza C. Poerio sia il luogo di incontro preferito da tanti giovani, ed infatti la sua collocazione in quel punto è stata scelta proprio per la presenza di tanti giovani. Una bravata, un atto vandalico, un gesto scellerato che però deve far riflettere, ed infatti, l’episodio ha suscitato molte perplessità.

Molti i commenti anche sui social, sia di condanna del gesto e sia di incredulità che delle adolescenti possano trascorrere le loro serate a danneggiare cose che appartengono a tutta la comunità. E sono in molti a chiedersi perché si verificano simili episodi. Tutti sanno che un defibrillatore è uno strumento di vitale importanza, e quindi non è possibile che per la noia, la superficialità, l’ignoranza ed anche per la mancanza di senso civico vengano commessi certi gesti che sono dei veri e propri reati.

Questo anno di isolamento che stiamo vivendo tutti a causa della pandemia, ha accentuato gli aspetti più negativi della società. A causa della chiusura delle scuole, degli impianti sportivi, e della impossibilità di spostarsi da un luogo all’altro o di incontrarsi, sta aumentando il disagio dei giovani che ormai vivono e dialogano solo attraverso i computer e i telefonini, per cui anche rompere qualcosa per strada, può essere un modo per interrompere la noia e la monotonia delle giornate prive di interessi.

Ma, nessun gesto che sia contrario al rispetto delle regole ed al corretto vivere civile, può essere tollerato e giustificato, ed il primo luogo dove si apprendono questi valori è la famiglia, che purtroppo da molti anni ha dimenticato quale sia il suo ruolo nei confronti dei figli. C’è da sperare che questo episodio spinga i genitori a riflettere ed a riappropriarsi del ruolo di educatori.

LUCIA DE NISI