BONEA - Insultata, picchiata e vessata continuamente dal marito: divieto di avvicinamento per un 39enne Cronaca

Nella giornata odierna, a seguito di una tempestiva ed articolata attività d’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Benevento, il personale della Stazione CC di Montesarchio ha dato esecuzione all’ordinanza di applicazione della misura cautelare di divieto di avvicinamento alla persona offesa e ai luoghi abitualmente frequentati dalla stessa, con applicazione del cosiddetto braccialetto elettronico, emessa dal GIP del Tribunale di Benevento, su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di un 39enne di Bonea, gravemente indiziato del delitto di maltrattamenti e lesioni personali in danno della coniuge.

In particolare, le indagini sono state avviate dalla Stazione CC di Airola a seguito della denuncia-querela sporta dalla persona offesa, la quale si doleva delle condotte reiterate di ingiuria, minaccia e violenza perpetrate in suo danno da parte del marito.

L’odierno indagato era solito insultarla con epiteti oltraggiosi, screditandola nel suo ruolo di madre, e percuoterla con schiaffi e pugni al volto, all’esito di discussioni per futili motivi di gelosia o contrasti nella gestione della vita familiare, anche in presenza dei figli minori.

L’ultima aggressione si era verificata in data 25 agosto 2024, in quanto la persona offesa, stanca delle reiterate condotte vessatorie poste in essere dal marito, gli aveva comunicato la propria intenzione di andarsene di casa, considerato peraltro il modo in cui veniva trattata dai suoi familiari.

In quell’occasione prima era stata aggredita dai suoceri e dalla cognata che l’avevano strattonata per sottrarle il cellulare e controllarne il registro chiamate, poi era intervenuto il marito che l’aveva strattonata e al contempo insultata, minacciandola che non le avrebbe più consentito di vedere i figli.

Alla luce dell’attività investigativa espletata con tempestività dalla Stazione CC di Airola, anche mediante l’escussione di persone informate sui fatti, valutata la fondatezza del compendio probatorio raccolto a sostegno delle dichiarazioni della denunciante e condivisa la valutazione prospettata dal P.M., il G.I.P. ha ritenuto che ricorressero le esigenze cautelari, considerata la gravità dei fatti contestati all’indagato.

Per tali ragioni, il GIP ha emesso un provvedimento applicativo della misura cautelare del divieto di avvicinamento alla persona offesa e ai luoghi abitualmente frequentati dalla stessa, al fine di scongiurare il ripetersi di ulteriori condotte persecutorie da parte dell’odierno arrestato.

La misura oggi eseguita è una misura cautelare disposta in sede di indagini preliminari, avverso cui sono ammessi mezzi di impugnazione, e il destinatario della stessa è persona sottoposta alle indagini e quindi presunta innocente fino a sentenza definitiva.