Corruzione e mazzette: De Ieso, Formichella e Pennucci fanno scena muta dinanzi al Gip Cronaca

Da ieri mattina agli arresti domiciliari per un’inchiesta della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere e della guardia di finanza di Piedimonte Matese, poi trasmessa per competenza alla Procura della Repubblica di Benevento, Mauro De Ieso (54 anni, da ieri sospeso dalla carica di sindaco di Pago Veiano), Michele Formichella (50 anni, imprenditore edile, di Dugenta), e Luigi Rito Pennucci (59 anni, architetto, di Benevento) sono comparsi questa mattina davanti al Giudice per le Indagini Preliminari Pietro Vinetti ed al Pubblico Ministero Fabrizi, presso il Tribunale di Benevento.

Gli avvocati difensori dei tre hanno subito chiesto il differimento degli interrogatori dei loro assistiti per non aver potuto studiare le 7.500 e passa pagine del fascicolo, ma il Gip Vinetti lo ha negato e dunque ecco che De Ieso, Formichella e Pennucci si sono avvalsi della facoltà di non rispondere.

Corruzione e turbativa di gare le ipotesi di reato contestate nell’ordinanza di custodia cautelare, che sarà impugnata dinanzi al Riesame, firmata dal giudice Vinetti su richiesta del sostituto procuratore Licia Fabrizi.

Come anticipato ieri (https://www.realtasannita.it/articoli/in-primo-piano/in-manette-il-sindaco-di-pago-veiano-mauro-de-ieso-tangenti-da-90mila-euro-per-truccare-gli-appalti.html), nel mirino sono finite due gare: la prima, dell’importo di 3 milioni e mezzo di euro, riguarda i lavori di demolizione e ricostruzione del plesso scolastico di via San Salvatore, l’altra, per un importo di 2 milioni e 180mila euro, l’intervento di miglioramento della provinciale 58.

L’accusa ritiene che Mauro De Ieso avrebbe “accettato la promessa da parte di Formichella, di ricevere denaro prima dell’espletamento della procedura, per una somma non inferiore a 90mila euro, somma così quantificata solo in un momento successivo all’aggiudicazione delle gare, quale compenso per i due appalti”.

Lo avrebbe fatto “al fine di esercitare, direttamente o indirettamente, tramite l’ausilio del proprio tecnico di fiducia, Pennucci, la propria influenza su almeno un membro, allo stato non identificato, della commissione giudicatrice (per ciascun componente ipotizzata “una somma di 4-5mila euro”), e favorire l’aggiudicazione della gara per la scuola in favore dell’Ati Costruzioni Telesine - Union Consorzio Stabile scarl, riconducibile a Formichella”; e al Raggruppamento temporaneo d’impresa composto dalla società Formichella srl, impresa capogruppo, e da un’altra ditta. Attenzione puntata, poi, sulla promessa al Pennucci dell’aggiudicazione della gara relativa ai lavori della scuola, avvenuta nel 2020”.

Le indagini si sono articolate in lunghe e complesse attività di intercettazione, servizi di controllo e acquisizioni documentali operate nel corso degli anni, inoltre, una “spia” installata nel telefono cellulare dell’imprenditore edile Michele Formichella avrebbe consentito di registrare le conversazioni tra i tre indagati anche durante una cena, alla quale aveva preso parte pure una quarta persona, in un ristorante di San Salvatore Telesino