Dietro la moda dei filtri si cela una triste insoddisfazione Cronaca

Molti anni fa, fu condotto un esperimento nel campo dell’etologia: ad alcuni animali venne legata una fascia elastica intorno alla testa con un boccone di cibo attaccato; detti animali furono poi posti davanti ad uno specchio. Cani, gatti e quasi tutti gli altri animali allungavano le zampe in direzione dello specchio, cercando di afferrare il cibo che vedevano di fronte a loro, senza capire che stavano guardando la loro immagine riflessa. Soltanto uno scimpanzè capì che lo specchio rifletteva sé stesso e prese il cibo dalla fascia sulla sua testa. Gli etologi definiscono questo fenomeno autocoscienza e gli scimpanzè sono i soli esseri nel regno animale a possederla, oltre agli umani.

Similmente, se mettete un neonato dinanzi ad uno specchio, il piccolo sorriderà e cercherà di giocare con il bambino che vede di fronte a sé. Un bambino di pochi anni invece capirà che lo specchio restituisce la sua immagine. L’acquisizione dell’autocoscienza avviene nel passaggio dalla prima alla seconda infanzia.

Più in là negli anni, diciamo nel passaggio dall’infanzia all’adolescenza (o alla preadolescenza, fase che contraddistingue i sempre più precoci bambini del nuovo millennio), sorge la coscienza della propria immagine pubblica, ossia non come noi stessi ci vediamo, ma come ci vedono gli altri. E, in particolare, della propria immagine pubblica in rete.

È una fase che è sempre esistita, quella in cui i figli ad esempio si vergognano ad essere abbracciati dai genitori in pubblico. Ma oggi i social hanno instillato nei giovanissimi il desiderio di costruire ad arte la propria immagine pubblica. Instagram è pieno di profili di ragazze appena adolescenti che pubblicano regolarmente foto in apparenza casuali, ma che in realtà sono attentamente costruite: filtri, luci, musica in sottofondo, ogni aspetto è studiato per apparire cool ed attirare il maggior numero possibile di follower.

Tantissime ragazze tra i 13 ed i 18 anni sognano di diventare la prossima Chiara Ferragni, consapevoli che il successo di questa trentenne imprenditrice della propria immagine non è stato casuale, ma costruito a tavolino. E quindi tentano la stessa strada; ma non avendo tutte la stessa abilità nell’autopromuoversi, i loro tentativi attraversano una gamma che va dal vano al ridicolo. Ogni gelato, ogni caffè, ogni uscita va condivisa sui social e trasformata in una storia. Le feste di compleanno non sono solo un’occasione per festeggiare con gli amici, ma un evento mondano che deve ottenere la massima visibilità. Se un tempo i ragazzini non invitavano al compleanno i compagni più antipatici, oggi si escludono quelli che non rientrano nei canoni standard di bellezza. Perché nelle foto e nei video, accanto alla torta con le candeline tutti devono essere splendidi ed alla moda.

Il risultato, come ho accennato, spesso finisce per essere ridicolo o patetico. La festa di compleanno di una dodicenne può arrivare al livello di sfarzo di un matrimonio. E se andate a visitare i profili Instagram di una classe di scuola superiore, non solo troverete foto identiche per pose e sfondi, ma addirittura l’abuso di filtri e ritocchi alle immagini farà sì che ragazzi e ragazze sembrino tutti quanti uguali ed artificiosi allo stesso modo, quasi come personaggi virtuali di un videogioco.

La moda ha sempre avuto la peculiarità di spingere i giovani a volersi uniformare ad un modello, ma se l’obiettivo è mostrare agli altri un’immagine perfetta, la triste realtà è che dietro tutta questa perfezione puramente di facciata si cela una triste e misera insoddisfazione.

CARLO DELASSO