Dopo il vile atto contro Don Silvio a Montesarchio ci vuole più prevenzione Cronaca

Lo scorso primo maggio, Don Silvio Pepiciello, parroco della chiesa dell’Annunziata e San Giovanni Battista, è stato bersaglio di un vile atto minatorio. Durante la notte, infatti, è stata incendiata la sua auto parcheggiata davanti alla chiesa dell’Annunziata. Un episodio molto grave che ha colpito in modo profondo la comunità di Montesarchio ed in particolare i fedeli della parrocchia guidata da oltre dieci anni da Don Silvio, un parroco molto attivo che in questi anni ha posto in essere molte attività che coinvolgono giovani e meno giovani con l’obiettivo unico di solidarietà e beneficenza per le persone che hanno bisogno.

Ha attivato una collaborazione con la Caritas, una volta al mese grazie al contributo dei sui fedeli dona pacchi alimentari a famiglie bisognose, coinvolge i giovani nelle varie attività, inoltre, con la collaborazione di alcune insegnanti in pensione, da alcuni anni ha messo a disposizione dei locali di proprietà della parrocchia dove gli alunni delle scuole medie possono frequentare dei corsi gratuiti di recupero.

Un parroco molto attivo sul territorio che riesce a coinvolgere tante persone nelle attività che organizza. Lascia perplessi, quindi, l’atto di violenza che lo ha colpito e soprattutto preoccupa e sono tante le domande che i cittadini si pongono di fronte a tali azioni. Moltissime le manifestazioni di solidarietà che il parroco ha ricevuto, fra cui un manifesto dell’amministrazione comunale guidata dal sindaco Franco Damiano.

Nel suo manifesto l’amministrazione comunale ha condannato l’atto violento nei confronti di Don Silvio che indirettamente ha colpito tutta la comunità ed anche gli altri parroci, ed ha garantito la sua collaborazione con le forze dell’ordine. Però, sono in tanti a chiedersi “perchè non è attivo il sistema di videosorveglianza, di cui dovrebbe essere dotata la piazza Umberto I.

Non è sufficiente la solidarietà dell’amministrazione, se non vengono presi adeguati provvedimenti di prevenzione, sottolineano alcuni cittadini, visto che sia nella stessa piazza e sia in altri luoghi cittadini, si verificano spesso e soprattutto nei fine settimana, risse fra giovani e non è la prima volta che è stata incendiata un’auto”. Anzi, viene evidenziato che a Montesarchio, negli ultimi anni, incendiare le auto è diventato un sistema usato di frequente per minacciare qualcuno. Per questo motivo viene chiesto all’amministrazione comunale un sistema di controllo efficiente e funzionante, altrimenti l’installazione di telecamere è servito solo a sprecare pubblico denaro. Simili atti intimidatori non possono essere tollerati ed accettati. Anche da Realtà Sannita solidarietà a don Silvio a cui auguriamo di poter continuare in piena serenità la sua azione sul territorio.

LUCIA DE NISI