Genitori, tenete d'occhio i bambini! Cronaca

Sono trascorsi ormai due mesi, ma continua a destare scalpore la vicenda della bambina di 10 anni di Palermo morta soffocata a causa di una sfida su TikTok. Anche perché successivamente, si è verificato un altro episodio di morte sospetta, stavolta di una dodicenne, sebbene non sia del tutto sicuro che esista anche in questo caso un collegamento con il noto social.

Ma andiamo con ordine: TikTok nasce in Cina nel 2016, è un’app ormai popolarissima negli ultimi due anni e consente agli utenti di caricare dei filmati, di solito molto brevi (15 secondi è il formato più comune). Divenuta virale in tutto il mondo, ha riscosso un enorme successo soprattutto tra i più giovani: adolescenti o addirittura bambini. Questo nonostante il social ufficialmente imponga un’età minima di 13 anni per creare un account. Ma è facile aggirare questa regola, basta dichiarare una data di nascita diversa dalla propria.

Un nemico giurato di TikTok è stato l’ex presidente americano Trump, ma per motivi che non hanno nulla a che vedere con i casi delle bambine morte. L’inquilino della Casa Bianca ha cercato di bloccare TikTok ed un’altra app cinese, WeChat, poiché temeva che i dati dei suoi utenti fossero venduti a terzi senza che i titolari potessero opporvi.

La moda dei video di TikTok è scoppiata in tutto il mondo durante il lockdown della primavera 2020. Milioni di giovanissimi di ogni nazionalità, non potendo andare a scuola né uscire di casa per giocare o dedicarsi ad attività sportive, si sono così innamorati dell’app che consente loro di inviare agli smartphone degli amici questi videoclip in cui cantano e ballano.

Come spesso capita, quella che era nata come una passione innocente per passare il tempo durante la forzata clausura, è finita per degenerare. Già dopo i primi mesi molti genitori si sono lamentati di vedere i propri figli e le proprie figlie, studenti delle scuole medie se non addirittura delle elementari, imitare le movenze sexy di arcinoti cantanti pop, agitandosi e sculettando davanti all’obiettivo del cellulare. Poi sono nate le sfide, le cosiddette challenge. Dapprima sfide musicali, poi sempre più azzardate, fino al caso della bambina siciliana che si è annodata la cintura di un accappatoio intorno al collo per partecipare ad una sfida ed ha così perso la vita, per la disperazione dei suoi genitori.

In seguito a questo episodio, TikTok ha annunciato una stretta nei controlli sull’età effettiva dei suoi utenti e migliaia di profili di minori di 13 anni sono stati così chiusi, con gran disappunto dei diretti interessati. Ma creare un nuovo account è estremamente facile ed il social non può verificare i contenuti eliminando direttamente tutti i video che coinvolgono minori in sfide potenzialmente pericolose per la loro salute. Resta come sempre alle famiglie il lavoro più duro, quello di tenere d’occhio i figli e d’instaurare un dialogo per far capire loro che certi comportamenti sono un azzardo e non solo una semplice gara a chi ottiene più like e più visualizzazioni. Ognuno di noi, o quasi, ad un certo punto della sua vita ha fatto qualcosa di sconsiderato, magari per impressionare gli amici o per fare colpo su qualcuno a cui teneva in modo particolare. Cambiano i mezzi, ma non cambia l’irresponsabilità dei più giovani.

CARLO DELASSO