Ma quale Movida? Non criminalizziamo sempre a prescindere i ragazzi Cronaca

Movida Selvaggia? Movida violenta? Movida da sopprimere o da controllare! Abbiamo letto di tutto, nell’ultima settimana, sulla vita notturna beneventana: dai titoloni di giornale alle interpretazioni del fenomeno, dai provvedimenti da adottare fino allo scontro fra securitari e libertari.

Ma di quale movida parliamo? Quella di una più che tranquilla città di provincia.

Il casus belli che ha riacceso i riflettori sulla vita notturna cittadina è stato l’ultimo episodio di violenza che ha purtroppo visto coinvolta una residente e dei ragazzi. Ferme restando la condanna del gesto e la necessità di maggiori controlli, la domanda è: bastano alcuni singoli episodi per etichettare un’intera quanto generica categoria, quella dei giovani, come violenta? E ancora: questi episodi bastano per utilizzare il termine movida come un fenomeno a prescindere negativo, quasi da debellare? Pensiamo di no.

Movida è un bel termine, coniato in Spagna negli anni Settanta e utilizzato fino ad oggi per indicare genericamente la vita notturna, il divertimento, lo svago.

Dunque, i ragazzini che passano il sabato sera a fare baccano o alla ricerca continua della rissa, rappresentano una vera movida? Ovviamente la risposta è no.

Negli ultimi anni, anche a Benevento assistiamo a fenomeni di degenerazione e poca sicurezza urbana non solo il sabato sera e non solo concentrati nel centro storico. La rabbia, il disagio e l’aggressività di questi giovani (ma anche dei meno giovani) protagonisti in negativo degli ultimi episodi, non cessa certo il sabato sera ma prosegue tutta la settimana. Dunque, non chiamiamo “movida” questi casi limite, certo da condannare, bensì malcostume, mancanza di senso civico, disagio sociale.

Movida è altro, è libertà, allegria, stare insieme, specialmente dopo un anno così complicato come quello appena trascorso. È socializzare, scambiare due parole, certo nel rispetto delle regole del vivere civile e anche di quelle anti-Covid previste in questo periodo, ma non distruggiamo la voglia di chi, giovane e meno giovane, vuole trascorrere per qualche ora una serata tranquilla in compagnia degli amici.

La cosiddetta movida, quella vera, dà anche da mangiare a tanti esercenti onesti, già danneggiati fortemente dalla pandemia. C’è in ballo quindi anche un piccolo indotto economico, che per una città come Benevento rappresenta però una risorsa. Incentiviamo la movida sana, autentica, così da evitare che oltre ai viaggi della speranza per salute e lavoro, comincino anche i viaggi del sabato sera alla ricerca dello svago fra amici. Facciamo innamorare i giovani della propria città, combattiamo il luogo comune che “A Benevento non c’è niente, neanche per fare un giro la sera”.

In definitiva, non colpevolizziamo a prescindere i ragazzi o la movida. Cerchiamo di correggerne - anche in maniera ferma - le distorsioni, di controllare efficacemente che la situazione non degeneri. Facciamo in modo che vi possano essere vera movida, spensieratezza e relazioni sociali. Esatto, proprio quelle relazioni di cui l’uomo ha bisogno e che nell’ultimo anno sono purtroppo mancate.

Non facciamo di tutta l’erba un fascio, anzi garantiamo a ragazzi, residenti e commercianti una movida vera e quindi sicura.

ALESSIO ERMENEGILDO SCOCCA