PADULI - Ok alla fibra ottica ma attenzione a non creare danni Cronaca

A Paduli proseguono i lavori di ultimazione per la fibra ottica, tecnologia per la trasmissione di grandi quantità di dati ad altissima velocità quando ci si connette a Internet. Un poco alla volta le fibre ottiche stanno sostituendo i tradizionali cavi telefonici in rame e costituiscono oggi l’infrastruttura attraverso la quale viaggiano più dell’80 per cento delle informazioni Internet, delle immagini televisive e delle conversazioni telefoniche in tutto il mondo.

La rete in fibra è già diffusa sulla maggior parte del territorio nazionale e il trend di crescita del nostro Paese in questo settore è tra i primi in Europa. Fino a quattro anni or sono già 6,3 milioni di abitazioni avevano accesso alla banda ultra larga. Questo sta a significare che l’Italia sta puntando sull’innovazione e l’avanzamento tecnologico riprendendo un discorso interrotto una ventina di anni addietro.

La fibra ottica è in sostanza un cavo formato da sottilissimi filamenti trasparenti in fibra di vetro, per la precisione in silicio, o in polimeri plastici, tenuti insieme in una piccola guaina di materiale isolante. L’Adsl invece utilizza un cavo in rame chiamato “doppino”. Ogni cavo è formato da un numero variabile di fibre ottiche, al massimo sette, e spesso insieme a questi filamenti vengono intrecciati dei fili più resistenti che non hanno la funzione di trasmettere dati ma di irrobustire il cavo. La fibra ottica è infatti tanto tecnologicamente raffinata quanto delicata: un movimento brusco, un urto ma anche un’oscillazione potrebbero determinarne la rottura con la conseguente perdita di informazioni. Una guaina esterna avvolge a sua volta il cavo per proteggere le fibre dalle fonti di calore e dall’umidità.

Purtroppo lavori a volte mal eseguiti possono comprometterne il buon esito. Accade a Paduli quanto di seguito riportato e da noi verificato. Per il passaggio sotterraneo della fibra ottica si è utilizzato quanto già predisposto per la rete elettrica pubblica con una evidente utilità. Attraverso dei tombini risulta facile l’accesso ai cavi. A volte però questi tombini, vuoi perché vecchi e arrugginiti, vuoi perché presi letteralmente a martellate per sollevarli, si rompono, con effetti spiacevoli, tra cui anche l’incolumità fisica del malcapitato di turno. Nella fattispecie, un solerte cittadino dotato di buon senso civico, ha segnalato l’inconveniente alla polizia municipale del Comune, ma a distanza di un mese e mezzo non vi si è posto rimedio.

Non solo.

In una tarda serata, un povero ragazzino correndo è rimasto incastrato con la metà anteriore della scarpetta da ginnastica nell’apertura creatasi sulla superficie del tombino. La genitrice accorsa sul posto ha inveito con un condomino dell’attiguo palazzo anziché prendersela con chi ha la responsabilità della manutenzione di quanto ricade su suolo pubblico. Da quella apertura poi può entrare acqua, e topi che potrebbero rosicchiare i cavi (lo fanno con quelli delle auto in sosta). Tutto questo avrebbe potuto essere evitato almeno perimetrando il tombino con il classico nastro bianco e rosso, in maniera da segnalare agli ignari passanti del possibile pericolo così che da prestare la dovuta attenzione. Ma colpevolmente non è stato fatto, e il problema continua a essere ignorato.

GIANCARLO SCARAMUZZO