Si fa dura la lotta dei lavoratori della Moccia S.r.l. Cronaca

Dal 31 ottobre, ultimo giorno di lavoro dei dipendenti di Moccia industria srl, il presidio degli ex operai resiste e continua ancora più serrata la lotta. Soprattutto dopo l’arrivo della lettera a firma dell’ing. Moccia, in risposta alla richiesta delle RSU di concedere in fitto l’azienda per costituire una cooperativa al fine di continuare l’attività.

Nel contesto della lettera, viene espressa, per giustificare la risposta negativa, una “preoccupazione” da parte dell’ing. Moccia per le difficoltà a cui gli ex operai andrebbero incontro per la gestione dell’attività, soprattutto da un punto di vista economico.

Bisogna evidenziare che l’azienda ha deciso il licenziamento dall’oggi al domani degli operai, attribuendo alla crisi del settore la diminuzione delle vendite dei laterizi, e quindi una crisi dell’azienda stessa, mentre nei giorni scorsi gli operai hanno dovuto bloccare alcuni automezzi che dovevano ritirare i laterizi fermi sul piazzale dell’azienda, perché erano stati venduti.

Quindi, gli ex operai ed i sindacati sono convinti che sono tutte scuse, e l’unico obiettivo è quello di liberare l’azienda per poter realizzare un’altra attività. Ed il timore che ormai iniziano ad avere tutti gli ex operai ed anche tantissimi cittadini è quello che nell’area dello stabilimento e nell’area della cava di argilla ancora attiva, possa essere realizzata una discarica.

La preoccupazione, spiegano ancora gli ex operai, diventa quasi certezza quando alcuni giorni or sono, alcune persone che operano nell’ambito del settore rifiuti, avrebbero voluto entrare in azienda “per effettuare dei rilievi per una futura bonifica”. La Moccia industria ha operato sul territorio di Montesarchio per circa 70 anni, durante i quali, quando l’attività dell’azienda era fiorente, l’ambiente circostante ha subito danni notevoli, con frequenti proteste da parte dei proprietari di abitazioni esistenti nelle aree circostanti lo stabilimento.

Ed in questi anni, inoltre, gli operai che si sono avvicendati, hanno sicuramente lavorato con passione e sacrificio, mentre ora ricevono un benservito che mette in crisi le loro famiglie.

Intanto gli ex operai continuano a presidiare i cancelli dell’azienda per impedire a chiunque l’accesso all’interno dello stabilimento, ed attendono nuovi incontri con politici e con l’assessore al lavoro della regione che si svolgerà in Confindustria, sperando nel successo di una loro intermediazione.

Da parte dei cittadini, gli operai stanno ricevendo continue manifestazioni di solidarietà che li aiuta a resistere nella lotta per conservare il loro lavoro.

LUCIA DE NISI