STUDENTI E ISTITUZIONI AL TEATRO ROMANO PER LA GIORNATA INTERNAZIONALE CONTRO LA VIOLENZA DELLE DONNE Cronaca

Un'inarrestabile ondata di violenza contro le donne attraversa lo Stivale da Nord a Sud, s'infrange sugli scogli della miopistica visione sessista che affonda nella concezione di un sentimento estremizzato, distorto ed incontrollato. Basti pensare ad un dato allarmante, che solo a leggerlo, inorridisce gli animi ed inquieta le coscienze: sono 107 le vittime fino ad oggi. Sebbene la Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne si sia svolta nella splendida cornice del Teatro Romano di Benevento in un clima particolarmente freddo, l'evento è stato riscaldato dalla presenza degli alunni degli istituti secondari di secondo grado della città capoluogo.

Ha coordinato l'evento Ferdinando Creta, già direttore dell'Area Archeologica del Teatro Romano. Sulla scena sono stati collocati cinque manichini, due vestiti di rosso, due bianchi, di cui uno con un cuore e dei filamenti di rosso fino all'estremità dell'abito ed uno rosso e bianco. Dapprima è stato recitato un testo, che in ogni strofa ripeteva Mi chiamo Valentina, per sottolineare l'amore che uccide. Ế intervenuto il prefetto Carlo Torlontano, il vice-sindaco Francesco De Pierro, in rappresentanza del primo cittadino Clemente Mastella, assente per impegni fuori Benevento, il vescovo della diocesi di Cerreto Sannita mons. Giuseppe Mazzafaro che ha portato i saluti dell'arcivescovo metropolita mons. Felice Accrocca, il presidente del Tribunale Marilisa Rinaldi. Si è esibita l'Orchestra del Liceo Statale G. Guacci, diretta dalla Prof.ssa Debora Capitanio, che in condizioni climatiche davvero difficili ha eseguito l'Inno Nazionale e Mission del grande compositore Ennio Morricone,. La riflessione del procuratore della Repubblica di Benevento è stata illuminante, non ha dimenticato Giulia Cecchettin, uccisa a coltellate, colpita al collo e alla testa. Il dott. Policastro ha evidenziato che dopo ogni femminicidio s'inaspriscono le norme, ma ciò non basta, occorre un cambiamento radicale e un nuovo modello di rapporto uomo-donna, improntato sul rispetto reciproco e non nell'accecante gelosia dell'amore tossico. Un giovane alunno dell'Istituto Galilei-Vetrone, con indirizzo quadriennale Salvatore Iorio, ha declamato un componimento profondo, incentrato sulle scarpette rosse, simbolo del femminicidio.

Il sostituto procuratore della Repubblica di Benevento Dolores De Guadio, ha tenuto una relazione sulla consumazione del reato, sulla violenza perpetrata alle donne con le sue tipologie e le dinamiche attuate dal carnefice. Il dipartimento di salute mentale dell'Asl si è esibito, con un testo teatrale inerente al tema della giornata. L'evento è stato promosso e realizzato dal CESVOB in co-progettazione con la Procura della Repubblica, la Direzione dell'Area Archeologica del Teatro Romano.

Hanno aderito l'Ordine dei Giornalisti della Campania, la Cooperativa E.V.A., le associazioni del mondo dello spettacolo e gli Istituti scolastici con una nutrita rappresentanza di docenti ed alunni. Hanno presenziato all'eminente iniziativa il neo questore Giovanni Nunzio Trabunella e l'assessore alla Cultura del comune capoluogo Antonella Tartaglia Polcini. La giornata si è conclusa con la performance di Gian Vittorio Fallace del Libero Teatro, con un monologo dal titolo Credo, ricco di spunti di riflessione, tratto dalla realtà quotidiana, dalle sure del Corano. Egli ha concluso così: Perché credo, anzi ne sono convinto che il modo migliore per eliminare la violenza di genere c'è: educare i giovani ad una cultura del rispetto. In un mondo in cui ancora oggi una donna viene uccisa per nulla, per tutto, per un capriccio, per una ciocca di capelli, per un non, o addirittura per un sì, credo che insegnare alle donne a stare in guardia purtroppo sia ancora necessario, e sono convinto che insegnare ai maschi il rispetto è l'unica via.

NICOLA MASTROCINQUE       

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