Studiare sui social: la rivoluzione dei contenuti per chi vuole imparare cose nuove Cronaca

Quando la rete internet è stata creata era indubbio il beneficio che avrebbe portato al genere umano nella sua totalità: un network planetario di computer interconnessi pronti a contenere l’intero scibile e, soprattutto, renderlo disponibile per chiunque e alla semplice portata di un click sul mouse.

Università, biblioteche, centri di ricerca hanno condiviso informazioni, esperimenti e risultati straordinari semplicemente inviandosi a vicenda byte e segnali elettronici, indipendentemente dalla loro posizione sul globo; un’era, quella di internet, che ha cambiato per sempre il corso della storia dell’uomo e cose che un tempo sembravano solo frutto della fantasia di autori di fantascienza, oggi sono oggetti comuni che già fanno parte della vita di tutti i giorni.

Eppure, soprattutto con l’avvento dei social network, croce e delizia di sociologi ed esperti del comportamento umano, sembra quasi che la qualità della vita digitale si sia drasticamente abbassata e se un tempo si utilizzava la rete principalmente per ricerca e per studio, oggi una buona parte del traffico dati generato riguarda soprattutto le piattaforme sociali e la fruizione di contenuti qualitativamente insoddisfacenti.

Sembra quasi che l’evoluzione e, soprattuto l’uso che di internet si fa, abbia creato una biforcazione, una separazione più o meno netta, tra il mondo accademico e professionale da quello ludico e ricreativo, assai più diffuso o forse semplicemente più visibile e accessibile.

Due binari distinti che sembravano destinati a non incrociarsi mai, eppure con il lockdown e la diffusione dello smartworking, la sottile barriera tra due mondi diversi, ma complementari, sembra essersi assottigliata se non addirittura infranta.

Problemi nuovi necessitano di soluzioni nuove e se la pandemia ci ha tenuti distanti fisicamente, ha intensificato quella interconnessione digitale tra individui, intrecciando e non sempre con risultati soddisfacenti, vita lavorativa e privata: studio e svago sullo stesso dispositivo tecnologico.

Nonostante l’invasione di contenuti scadenti, il mondo della divulgazione un tempo relegato alla sola visione televisiva, è approdato sui social network con risultati a dir poco sorprendenti: canali tematici di scienze naturali, fisica o astronomia sono oggigiorno seguitissimi proprio sulle piattaforme tanto care a giovani e giovanissimi.

Contenitori scientifici come Geo-pop, facente parte della galassia editoriale di Ciaopeople, o canali YouTube come “la fisica che ci piace” del professor Vincenzo Schettini, stanno riscuotendo un successo incredibile e soprattutto non scontato in partenza.

I temi trattati non son dei più semplici, ma un sapiente connubio di grafica, testi e animazioni accattivanti rendono interessante anche gli argomenti più ostici e noiosi: politica, chimica, astronomia e astrofisica concentrate in pillole fruibili nello spazio di una pausa ma sufficienti a creare interessanti spunti di approfondimento e di riflessione.

In un’era dove fake news e teorie bizzarre, se non addirittura complottiste, rischiano di minare la credibilità di scienziati e ricercatori, un punto fermo e credibile nello sconfinato mondo della conoscenze sembra più che mai necessario e doveroso, così come non può che apportare benefici il ripasso di quei concetti elementari necessari alla comprensione di eventi complessi dei quali tutti noi siamo protagonisti più o meno inconsapevoli.

Se è vero, come diceva Umberto Eco, che è altrettanto vero che soltanto l’autorevolezza e l’attendibilità delle fonti può garantire un contrasto efficace alla disinformazione che troppo spesso viene utilizzata come propaganda.

Per quanto questa nuova forma di divulgazione non sia destinata ad esperti del settore, e non vuole esserlo, è assai importante la sua funzione pedagogica, non solo chiarendo processi e tematiche difficili, ma anche e soprattutto nell’ispirare intere generazioni future.

 

La bellezza delle galassie, dei fenomeni naturali o gli intricati processi storici meno noti, ma anche tematiche più attinenti alla vita quotidiana, affascinano e propongono continui spunti di riflessione e approfondimento, spazzando via la foschia della disinformazione che spesso e volentieri genera confusione e danni irreparabili.

In un mondo sempre più complesso e in rapida evoluzione è più che mai necessario avere gli strumenti per interpretare, ascoltare e comprendere non solo l’apparenza dei fenomeni, siano essi naturali o geopolitici, ma anche la loro radice più profonda e i processi più o meno nascosti che li hanno scatenati.

Ben venga allora un insegnamento innovativo che riesce a tenere alta l’attenzione in una quotidianità sempre più frenetica e distratta e ben venga un modo di inculcare concetti che sa fare breccia proprio perché utilizza un linguaggio diretto ma non per questo meno preciso o meno scientifico.

Ovviamente nessuno vuole privare internet della sua funzione di svago o di divertimento, ma non può che incoraggiarsi un suo utilizzo proficuo in un perfetto connubio tra gioco e apprendimento e allora, oggi più che mai, c’è bisogno di tutte quelle persone che con la loro bravura e la loro passione riescono ancora a incuriosire e sorprendere positivamente tutti noi spettatori.

Antonino Iorio