TELESE TERME - Il ''mostro'' scuote la cittadinanza Cronaca

L’approvazione di un progetto per la “Sostituzione edilizia di una struttura ricettivo alberghiera di interesse pubblico sito in piazza ALFREDO MINIERI, in variante allo strumento urbanistico” ha scosso la tranquillità della cittadinanza qui a Telese Terme.

La nuova Amministrazione comunale, subentrata a quella del sindaco Pasquale Carofano nell’ultima tornata elettorale del settembre 2020, non ha avuto remore ad approvare questo progetto, mentre l’Amministrazione precedente l’aveva preso per le lunghe perché, evidentemente, qualcosa non andava.

E così, la comunità telesina, che aveva versato sull’attuale sindaco Giovanni Caporaso una messe enorme di voti ma che ad oggi, dopo quattordici mesi, non si era accorta forse che l’amministrazione era cambiata perché nulla di nuovo era successo, tutto scorreva come prima, è rimasta scossa dal fragore suscitato da questa decisione comunale.

La struttura progettuale è alta venticinque metri; occupa un’area di circa 2.400 metri quadrati; è fatta di sette piani: ecco perché qualche burlone l’ha definita “il mostro”.

Intanto è nato un comitato civico di contrasto (in buona sostanza) all’iniziativa; maggioranza e minoranza consiliari si danno battaglia e si accusano a vicenda di cose fatte e non fatte (questa è normale dialettica politica); la società CIMA, che è proprietaria dell’area e che ha presentato il progetto in questione, ha inondato il paese di manifesti murali e di volantini recapitati casa per casa per difendere e sostenere il suo operato.

Tutto quello che è successo e sta succedendo è normale in casi del genere.

L’opinione pubblica è divisa, c’è chi condanna la decisione e chi la condivide, chi esprime maliziose critiche e chi spertica elogi.

Bisogna vedere ora, molto responsabilmente, come se ne esce da questa situazione.

La società CIMA non c’entra: ha presentato il progetto e deve solo pazientemente attendere che la parte politica decida nel rispetto delle parti in causa, comprese le osservazioni mosse dal comitato.

Maggioranza e minoranza, insieme questa volta, discutano e decidano perché la cosa è molto importante per il paese e nessuna delle parti può sfilarsi dal prendersi le proprie responsabilità rispetto al popolo che ha dato loro il voto.

Certamente la realizzazione dell’opera la vogliono un po’ tutti, bisogna vedere il come.

Il “mostro” può essere anche un mostro di bellezza, ma rimane comunque un mostro, volendoci scherzare sopra per alleggerire la tensione creatasi.

Forse tutte le parti in causa hanno qualche buona ragione della loro parte, sta al potere decisionale dell’Amministrazione comunale fare una sintesi conciliandole, fin dove è possibile.

L’osservazione della opinione pubblica è semplice, ma importante: a quel posto del paese un insediamento del genere, importante certamente, è dirompente, anche e soprattutto rispetto all’esistente fatto di case basse di due o al massimo di tre piani; e se questa è l’osservazione prevalente, quindi, l’Amministrazione comunale trovi la strada magari per rivedere qualcosa che soddisfi un poco tutte le osservazioni nel rispetto della normativa vigente, considerato che la stessa proprietà, CIMA, si è dichiarata disponibile a parlarne e discuterne.

CARLO FRANCO