Una brutta consuetudine... Bollette, fatture e posta in ritardo! Cronaca
La situazione è a dir poco vergognosa e si è, ahinoi, incancrenita nel tempo. Stiamo parlando della messe di segnalazioni pervenuteci e che si verificano in ogni parte di Benevento e provincia a causa dei ritardi monstre nella consegna delle bollette. Da lustri ormai non rappresenta più un’eccezionalità ma è divenuta prassi quotidiana. E non vogliamo toccare l’argomento riviste e giornali spediti in abbonamento che, per i continui ritardi, recano danni a chi sottoscrive la fidelizzazione e a chi questo materiale editoriale spedisce allo sventurato di turno. Bei soldi spesi per un pessimo servizio reso da Poste italiane.
A volte accade che per un’intera settimana del postino non vi sia traccia e poi l’arrivo in un solo giorno di tanta posta da non trovare spazio nelle cassette. È inaccettabile che i cittadini debbano ricevere bollette, fatture e posta in ritardo. Sindaci del posto hanno fatto giungere negli anni le loro rimostranze ai rappresentanti locali di Poste italiane, ma come dicevamo in apertura, la vicenda si è talmente fossilizzata da non destare neanche più notizia, lasciando posto alla rassegnazione.
È del tutto normale che l’utenza debba ricevere bollette in ritardo per poi pagare le successive con la mora? Beati i tempi in cui le bollette recavano i timbri di partenza e d’arrivo. Ora diviene difficile attribuire l’eventuale ritardo: Poste italiane scarica la responsabilità sull’azienda che fattura e viceversa, ma a rimetterci sono sempre i consumatori con gli interessi di mora. Qualcuno ha suggerito di ritornare ai tempi in cui le missive venivano timbrate in partenza e in arrivo, ma da anni Poste italiane da quell’orecchio non ci sente: e a ragione. Senza data, Poste italiane non è obbligata a rimborsare il ritardo: sì perché la Carta della Qualità di Poste italiane prevede forme di indennizzo per i soli invii a firma, sottoposti a tracciatura e registrazione. Inoltre, dettaglio non di poco conto, l’assenza di data consente di non far “numero” nelle rilevazioni statistiche sulla puntualità.
Va da sé che il problema principale risiede nel periodo di ritardo accumulato. Pochi giorni comportano penali irrisorie o nulle. I guai cominciano quando il ritardo supera la settimana incorrendo in una mora commisurata ai giorni trascorsi dalla data di scadenza. Particolare rilevante poi, le bollette della luce sono soggette a penali più consistenti, in quanto riguardano anche il canone Rai, una spesa imposta per legge a ogni gestore, sulla quale quest’ultimo non ha alcuna possibilità di intervenire.
Evitare il pericolo di ricevere bollette in ritardo è possibile richiedendo il servizio di domiciliazione bancaria associata al proprio conto potendo pagare in modo automatico, senza più file all’ufficio postale o in banca. E chi non ha questa possibilità? Esiste un altro modo per mettersi al riparo. Ogni volta in cui si riceva una bolletta che superi il limite di scadenza, l’utente dovrà inoltrare un reclamo a Poste italiane in cui chiede l’attestazione della data di consegna in maniera tale da poter dimostrare all’azienda di fornitura (elettrica o del gas o dell’acqua) di aver realmente ricevuto in ritardo la fattura e che, in conclusione, il pagamento oltre la scadenza non è a lui imputabile. Un po’ farraginoso, ma meglio di nulla.
GIANCARLO SCARAMUZZO
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