73esima edizione del Premio Strega: tante donne nella dozzina finalista Cultura

E’ ancora il Cinema-Teatro San Marco ad ospitare i 12 semifinalisti del 73° Premio Strega 2019, che riacquista la centralità culturale nella città di Benevento. La colonna sonora dell’evento è la canzone di Francesco De Gregori, “La valigia dell’attore”, titolo dell’album live omonimo (1997), mentre scorrono le immagini di repertorio dei vincitori delle edizioni precedenti. Il Principe, è appellato da Lucio Dalla, nel corso del tour “Banana Republic”, nel 1978, che riempie gli stadi con il cantautore bolognese, registrando un’affluenza di pubblico senza precedenti. Nel brano si evince la condivisione di gioie e di dolori, di una compagnia teatrale, che ogni sera trascorre solo alcune ore in un camerino diverso, per attendere alla fine della recita il tributo dei paganti e ripartire per un'altra mèta.

La giornalista di LA7 Tiziana Panella, campana, ha condotto brillantemente la serata, intervistando brevemente 7 scrittrici e 5 scrittori. Sale sul palco il sindaco Clemente Mastella, che non ha rinunciato al progetto di tenere la finale del Premio Strega nella città capoluogo. Il primo cittadino candida Benevento, per il Premio Strega Europeo, che ha luogo attualmente nel Salone di Torino.

Giuseppe Davino, presidente del Premio Strega, afferma che il gusto del lettore coincide con il suo giudizio e i libri rappresentano la cultura nel frangente della storia.

Giovanni Solimine, presidente della Fondazione Bellonci, ha asserito che tra i 57 libri proposti, almeno una decina avrebbero meritato la dozzina, a proposito del Premio Strega Europeo, a Benevento, è possibile portarlo, ma bisogna verificare alcune situazioni.

L’assessore al Patrimonio Culturale del Comune di Benevento Rossella Del Prete, ha riferito che i vincitori del Premio Strega hanno negli scaffali della biblioteca un posto privilegiato, per la donazione della Fondazione Bellonci.

Il responsabile dell’ufficio relazione esterne della BPER, Eugenio Tangerini, sottolinea “un uomo che legge vale due”, riprendendo un aforisma di Valentino Bompiani, in particolare ricorda il Premio Strega Giovani a Casal di Principe è la sfida per fronteggiare la camorra.

La dozzina presentata è la seguente: Paola Cereda “Quella metà di noi”, Perrone (Elisabetta Mondello); Benedetta Cibrario “Il rumore del mondo”, Mondadori (Giorgio Ficara); Claudia Durastanti “La straniera”, La nave di Teseo; (Furio Colombo); Marina Mander “L’età straniera”, Marsilio, (Benedetta Tobagi); Eleonora Marangoni “Lux”, Neri Pozza, (Sandra Petrignani); Cristina Marconi “Città irreale”, Ponte alle Grazie, (Masolino D’Amico); Nadia Terranova “Addio fantasmi”, Einaudi Stile libero (Pierluigi Battista);Valerio Aiolli “Nero ananas”, Voland, (Luca Formenton); Mauro Covacich “Di chi è questo cuore”, La nave di Teseo (Loredana Lipperini); Pier Paolo Giannubilo, “Il risolutore”, Rizzoli, (Ferruccio Parazzoli); Marco Missiroli “Fedeltà”, Einaudi (Sandro Veronesi); Antonio Scurati “M. Il figlio del secolo”, Bompiani (Francesco Piccolo).

Nelle trame emergono gli anni di piombo, la strategia della tensione con il fragore delle bombe e lo spettro della morte, in “Nero ananas”, il racconto della contemporaneità, in anime diverse, ma simili interiormente, in “Quella metà di noi”, la narrazione del Risorgimento, intessuto di sentimenti, di incontri e di emozioni, in “Il rumore del mondo”, la storia di uomini fragili, soli, uno spaccato della modernità, affastellata da numerosi egoismi, in “Di chi è questo cuore”. “La straniera” catalizza l’attenzione sul ruolo della famiglia, il viaggio, uno scorcio di Basilicata e l’amore, mentre “Il risolutore”, di autore molisano, analizza con uno stile narrativo il bullismo e storie di ambiguità, “L’età straniera”, coinvolge il dibattito odierno, costellato da tanti pregiudizi, dagli sbarchi di profughi, per costruire un ponte con l’altro. “Lux”, dalla luce nordica di Parigi a quella della Sicilia, un percorso immerso nei ricordi e negli oggetti, che rimandano all’esistenza, “La storia irreale”, la protagonista Alina si muove nelle vicende della megalopoli londinese con le sue origini italiane, invece, “Fedeltà”, evidenzia l’infedeltà a tutto tondo degli uomini, privi di valori, di ideali, un male endemico della volatilità di scelte politiche incoerenti. “M. Il figlio del secolo” sulla scia della memoria del passato gli uomini in contesti democratici, nell’indifferenza collettiva, rischiano di non salvaguardare la libertà, conquistata con il coraggio dei partigiani. in “Addio Fantasmi”, in una casa lambita da due mari, in Messina, tra i ricordi della stanza affiorano i lutti, le tragedie, sullo sfondo il terremoto devastante per la città.

L’immagine dell’edizione 2019 del Premio con Letteratura, che offre alla Strega il liquore, è stata ideata da Alessandro Baronciani, ispirandosi a quella concepita da Mino Maccari, nel 1947, nella prima edizione sull’urna di voto.

NICOLA MASTROCINQUE