Anime gemelle in vacanza Cultura
Forse l’anima gemella è un sogno esclusivamente femminile, pensai, sentendo una ragazza che infischiandosi di chi la teneva per mano all’uscita dagli esami di maturità urlava alle compagne: “Finalmente me ne scappo sulle spiagge pugliesi in cerca dell’anima gemella”. Non credo sapesse che il mito dell’anima gemella è roba da far paura e che una delle sue più antiche testimonianze è emersa proprio da un’area archeologica pugliese.
Un vaso del IV secolo a.C. esposto nel Museo di Bitonto mostra Eros alato, il giovane dio greco dell’amore fisico, mentre tende l’arco per scagliare una freccia contro qualcuno. La sua figura bianca sul fondo nero sottolinea la minaccia. Sempre più numerose da allora le sue raffigurazioni, tra cui il classico Eros scolpito in marmo dal grande Lisippo, con la faretra appesa al tronco di un albero accanto a lui, pervenutoci nella copia romana dei Musei Capitolini. Eros, cantato dai poeti, invocato come simbolo dell’amore dolce e delicato da chi è ignaro di cultura greca, stando al mito dell’anima gemella ha invece una origine impressionante. Secondo il commediografo Aristofane, vissuto tra V e IV secolo avanti Cristo, quel giovane dio emerse nel mondo umano quando Zeus, re degli dei, decise di costringere uomini e donne ad innamorarsi, per farli soffrire.
Non fu cattiveria ma la conseguenza di una colpa di cui si era macchiata l’umanità, si legge nel Simposio di Platone, cronaca di un convivio tra intellettuali che discutono di Eros, definito ‘il dio terribile’ perché vola invisibile e colpisce all’improvviso senza dare scampo. Ad un certo punto interviene Aristofane per dire che l’amore all’inizio non esisteva perché le persone erano immortali e non avevano bisogno di riprodursi. Tutte di forma duplice, unite per il dorso e quindi dotate di quattro braccia e quattro gambe, si vantavano di essere simili agli dei. E come il Dio della Bibbia cacciò dal paradiso terrestre Adamo ed Eva, così Zeus punì l’arroganza delle prime creature umane, tagliandole in due metà distinte per sesso. Allontanate l’una dall’altra, da allora ciascuna cerca disperatamente la metà perduta per recuperare la propria originaria “unità eterna”. Pura illusione, perché la forza del dio Eros continua a far generare soltanto nuove metà, all’infinito… E qui ci sarebbe da chiedersi come mai nessuna coppia sia mai tornata alla originaria “unità eterna”. Mistero dei miti…
Comunque, il mito proposto da Aristofane ha un fondamento scientifico secondo gli psicanalisti odierni, per i quali l’amore nasce appunto quando una persona avverte inconsciamente in un’altra persona la parte di sé che le manca e la “pretende per completarsi”. Dissentono da loro, e da ogni spirito romantico, gli artisti che oggi arrivano a rappresentare l’amore con elementi materiali d’ogni tipo funzionanti in sinergia, ma privando così il mondo della variegata creatività che da sempre raffigura le caratteristiche d’amore. Che sia quindi arrivato al tramonto l’antico mito dell’anima gemella evocato dalla ragazza in partenza per le spiagge pugliesi? (nell’immagine).
Ne ho avuto il sospetto nel 2020, quando l’iniziativa “Roma Fotografia” con convegni, esposizioni e studi ha offerto un panorama attuale del rapporto tra l’arte e l’attrazione erotica. Noi siamo sempre in cerca d’amore, dicevano lì i giovani in una intervista, ma non ci preoccupiamo di verificare se la persona con cui ci mettiamo insieme sia proprio l’anima gemella. Anzi stiamo attenti che non diventi una situazione da cui non possiamo più uscire, nonostante quello che scriviamo sui muri: I didn’t live before you… (prima di te non ero vivo), I will no longer live without you… (senza te non vivrò più). Sembra davvero che oggi la voglia di stare insieme per sempre si fermi davanti al timore di perdere la libertà.
E non dimenticate le… gravidanze plurime, concluse con ironia l’ultimo giovane intervistato, ognuno può avere varie anime gemelle: io quando trovo una delle mie sulla spiaggia o in montagna me la godo, pensando che presto dovrò purtroppo badare alla prossima…
ELIO GALASSO