Aquino e Fresu due trombe straordinarie Cultura

Nello scrivere l’articolo un aforisma mi ha particolarmente colpito: “Il jazz è la rivolta delle emozioni contro la repressione”. L’autore dell’adagio è Joel Augustus Rogers, che si addice al magnifico ed indimenticabile evento del Teatro Romano dal titolo: “Let’s Jazz”, in cui si sono esibiti mirabilmente due trombe con una tecnica di esecuzione inconfondibile. Luca Aquino e Paolo Fresu, con le incredibili sonorità jazz, nelle vestigia della romanità, hanno “riverberato”, la grandezza incomparabile di un genere musicale, che rigenera l’essere e si eterna nel tempo e nello spazio. Luigi Trusio ha presentato la storica serata, inserita nella stagione estiva dell’OFB (Orchestra Filarmonia di Benevento), eccellenza musicale, diretta dai Maestri Antonio Pappano, Nicola Piovani, Ezio Bosso, recentemente scomparso.

Il blocco totale normato dai DPCM (Decreto Presidente Consiglio dei Ministri), per evitare la diffusione capillare del Covid-19, ha rinchiuso nelle mura domestiche gli italiani ed i sanniti, ma la riapertura del gioiello architettonico della città capoluogo alla musica con la molteplicità dei suoi linguaggi, si staglia nell’orizzonte di rinnovata speranza, volando con le ali di libertà, spinte dai pistoni delle trombe di Aquino e Fresu, cancellando così inquietudini sperimentate.

Il primo ad esibirsi è stato il talentuoso Paolo Fresu, noto direttore da trent’anni del Festival “Time in jazz”, che si tiene in Berchidda, comune sardo in provincia di Sassari. L’artista ha eseguito: “Sentimental Watz” (R. Tiseo), “I’m getting sentimental over you” (G. Bassman), “Sì dolce è l’incanto” ( C. Monteverdi), “E se domani” (G. Calabrese-C. A. Rossi), “Old devil Moon” (J. Groban).

Gli scroscianti applausi tributati all’artista all’inizio e alla fine sono stati intensi e prolungati. E’ toccato poi a Luca Aquino, beneventano, è considerato tra i più apprezzati trombettisti jazz nel panorama mondiale. Basti pensare che la sua notorietà artistica di primo piano è stata suggellata da partecipazioni con i più grandi interpreti, tra gli altri Raul Midon, Stephan Eicher, condividendo persino il palco del mitico Olimpia di Parigi con Sing.

L’esploratore sonoro contemporaneo”, definito dalla critica settoriale, si è cimentato in pezzi, scritti dalla sua fervida ispirazione, contenuti nella scaletta. Egli ha eseguito: “Chet e Liz”, “Tag’s smille”, “Aqustico”, non è mancato un omaggio al cantautore genovese Luigi Tenco con “Un giorno dopo l’altro”.

Il terzo momento con il duo Aquino-Fresu, è stato incomparabile con i brani “My Funny Valentine” (R. Rodgers-L.Hart) e “Nuovo cinema Paradiso”, la colonna sonora del film di Tornatore, di Ennio Morricone. Profonda l’esecuzione con l’alternarsi delle trombe, per celebrare la genialità tutta italiana, senza eguali nel pianeta.

Emozioni inenarrabili ha suscitato al pubblico del Teatro Romano sia nel concerto delle 21.00 che in quello delle 23.00, per accontentare l’ampia platea, amante del jazz. Per l’ultimo pezzo del programma di sala è stato chiamato il sax Vincenzo Saetta, altro sannita, amico di Paolo Fresu, per eseguire insieme ai due mostri sacri “Here, there and everywhere” (P.McCartney).

Aquino e Fresu, tromba e flicorni solisti sono stati accompagnati da Mario Nappi (pianoforte), Dario Miranda (contrabbasso), Giampiero Franco (batteria), diretti da Raffaele Tiseo, nonché arrangiatore dei pezzi.

L’OFB ancora una volta è stata superlativa, mostrando la professionalità, esaltando la qualità artistica delle diverse famiglie di strumenti, nella limpida armonia del suono, che si propaga nel Teatro Romano.

Al termine del concerto Luca Aquino ha evidenziato: “Io ringrazio l’OFB di Benevento per aver organizzato la serata e per aver organizzato eventi in questi periodi difficili. E per aver organizzato eventi da un po’ di tempo, per la nostra città, è bello che ci siano organizzazioni tra le quali l’OFB, che propongono musica nel nostro territorio sannita. E’ stato bello suonare con Dario Miranda, con Mario Nappi, con Giampiero Franco, con il direttore Giampiero Tiseo, con il contrabbassista Pierluigi Bartolo Gallo con tutta l’OFB”.

Egli sottolinea: “E’stato bello incontrare di nuovo Paolo Fresu, il mio amico con cui avevo già suonato altre volte ovviamente. E’ stato un bel concerto abbiamo suonato composizioni mie e composizioni standard, e brani noti. Due set sono stati intensi e faticosi, il primo è durato un’ora e 50 minuti, ci siamo lasciati proprio prendere dalla bellezza del luogo. E’ la prima volta che ho suonato al Teatro Romano. Io ho suonato la prima volta nel 1996, quindi l’ho messo nel dimenticatoio, ero un ragazzino. Ora sono già in viaggio per il tour estivo con due altri concerti da affrontare. Parto con il concerto beneventano, che mi fa molto piacere. Il prossimo mio concerto sarà penso fra un anno, di solito suono una volta all’anno, mi fa piacere di non peccare di presenzialismo insomma. Una volta all’anno però è quasi ciclica, organizzare qualcosa nella città di Benevento”.

NICOLA MASTROCINQUE 

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