Fabio Paolucci nella sua ultima opera spiega gli affascinanti segreti della genealogia Cultura
Si intitola Manuale di Genealogia. Come ricostruire il proprio albero genealogico il nuovo libro di Fabio Paolucci archivista, saggista e giornalista pubblicista che, nato a Salerno nel 1982, appartiene ad antica famiglia di Colle Sannita ed ha già pubblicato numerose opere storiche molte delle quali animate dalla sua passione per la ricerca d’archivio e lo studio di antichi documenti. Tra esse si ricordano i saggi Le famiglie campane e Francesco Flora nonché i testi dedicati ai Catasti Onciari del Regno di Napoli che comprendono Colle Sannita nel 1742, Reino nel 1753, Castelpagano nel 1743 e Foiano nel 1742.
Edito da ABE Arturo Bascetta Editore, questo Manuale di Genealogia - come si evince chiaramente dal titolo - accompagna invece il lettore in un’appassionante ricerca delle proprie origini familiari di cui spesso si sa poco o nulla poiché le vecchie storie sono tramandate a malapena dai genitori o al massimo dai nonni, senza quindi riuscire ad andare oltre due o tre generazioni e magari ignorando l’esistenza di parentele illustri oppure soltanto la semplice origine del proprio cognome e dei luoghi di provenienza.
Anche chi è alle prime armi potrà dunque approcciarsi agli affascinanti meandri della genealogia passo dopo passo e in varie fasi, a cominciare dal semplice recupero di dati in casa per poi integrarli all’Ufficio Anagrafe e allo Stato Civile e successivamente cercare altri documenti contenenti maggiori informazioni ad esempio nei catasti, tra i protocolli notarili, nei ruoli e fogli matricolari, in antichi processi, tra le pagine di registri ecclesiastici, negli elenchi dell’emigrazione e in archivi privati.
A integrare il testo c’è poi una guida pratica generale degli archivi di Stato e dei siti genealogici consultabili online, cui si aggiungono svariate fotografie e documenti appartenenti alla famiglia dell’autore e di vari suoi congiunti e dunque con un saldo legame con Benevento, Colle Sannita, San Marco dei Cavoti e altri comuni della provincia.
In quasi trecento pagine si snoda così un coinvolgente percorso a “retromarcia” dove, alla lettura di ogni certificato o documento, riemergono notizie e volti di antenati e congiunti mentre - tra nomi che si tramandano e cognomi che si trasformano - rivivono storie, mestieri, professioni, indirizzi, ricchezze, miserie, guerre, eventi lieti e drammatici.
Come in un puzze pazientemente assemblato nei secoli prendono vita decine e decine di ritratti dei nostri avi; ritratti forse sbiaditi dal tempo dai quali, però, ciascuno di noi ha tratto i geni non solo del proprio passato ma anche del presente del futuro.
ANDREA JELARDI