I ricordi di Alighiero Noschese al Museo Modern Cultura

Ancora una nuova e importante acquisizione per il Modern-Museo della Pubblicità di San Marco dei Cavoti poiché, al già vasto patrimonio di cimeli, libri, documenti e testimonianze, si sono aggiunti alcuni oggetti personali appartenuti al grande e indimenticato imitatore Alighiero Noschese che, nato a Napoli il 25 novembre 1932, morì purtroppo suicida a Roma il 3 dicembre 1979 a solo quarantasette anni ma al culmine di una brillante carriera televisiva e cinematografica che lo vide vestire i panni di circa mille personaggi.

Proprio nei giorni in cui ricorrono gli anniversari della nascita e della scomparsa di Noschese, il museo sammarchese accoglie dunque, tra l’altro, in una apposita vetrina illuminata, la sua valigia in pelle nera, le camicie con le iniziali AN ricamate, alcune fotografie e cartoline autografe originali, un microfono, i suoi occhiali da vista e da sole, le corone del Rosario e i santini - che l’artista, religiosissimo e scaramantico, portava sempre con sé - e finanche le scatole di fiammiferi personalizzate e il vestitino della prima comunione.

Dopo la tragica scomparsa di Alighiero, questi oggetti furono conservati dal fratello Giorgio e da sua moglie Caterina De Cesare nella casa napoletana del Vomero in Via Cimarosa fin quando la signora Noschese, ormai anziana, vedova e senza figli, immaginando che alla sua morte sarebbero andati perduti o buttati, ne fece dono al signor Andrea Cacciapuoti, titolare di uno storico bar-pasticceria che lei conosceva e stimava da tempo.

Dopo aver custodito amorevolmente e per molti anni tali ricordi assieme alla consorte Anna Di Niola, il signor Cacciapuoti ha appreso della pubblicazione di una biografia di Noschese e dunque, a seguito di un incontro con l’autore Andrea Jelardi, che è anche fondatore e direttore del Museo Modern, ha ritenuto opportuno farne dono proprio a lui affinché venissero messi in mostra questa struttura.

In una degna collocazione e con una targa che rende merito ai donatari, oggi le preziose testimonianze legate alla vita di questo grande artista napoletano - assieme ai giornali e rotocalchi che lo riguardano e appartenenti alla collezione Jelardi - sono quindi esposti nella sala ove, tra l’altro, si ammirano la lanterna magica del primo cinema sammarchese d’inizio Novecento, il copione originale del film Ieri, oggi e domani, la pellicola Super8 di Ricomincio da tre e il proiettore con cui in paese venivano proiettati i Cinegiornali Luce durante il ventennio fascista.

Con la donazione Cacciapuoti-Di Niola e con questo omaggio al più grande imitatore di tutti i tempi, il Modern - peraltro primo museo italiano dedicato alla pubblicità con oltre 800 oggetti - conferma la sua vocazione di centro d’eccellenza sannita per la ricerca, lo studio e la tutela della memoria.

VALERIO MASSIMO MILETTI 

Altre immagini