In rete i preziosi frammenti di Sannio antico Cultura
L’estate 2024 ha visto i sanniti cercare la giusta direzione verso la valorizzazione della Regina viarium: la via Appia, vincolata dall’ UNESCO lo scorso luglio, è infatti già ‘oggetto del desiderio’ di Associazioni culturali e Proloco dei comuni del Sannio direttamente interessati, Capoluogo in testa. Fondata a Parigi nel ’45, l’UNESCO è un’Agenzia speciale delle Nazioni Unite che promuove la pace e la comprensione tra le Nazioni ricorrendo all’educazione, alla cultura e alla comunicazione. Si avvale del Consiglio Internazionale dei Monumenti e dei Siti (ICOMOS), organizzazione non-governativa di cui fanno parte esperti architetti, storici, archeologi, storici dell’arte, geografi, antropologi, ingegneri ed urbanisti impegnati nella conservazione dei patrimoni culturali nel mondo. Con la ratifica della convenzione del 1972, nasce la lista dei beni materiali e immateriali dell’UNESCO; proclamati ‘patrimonio dell’Umanità’, hanno un valore eccezionale universale, che deve essere preservato per le generazioni future. Molti centri storici prestigiosi spiccano nella lista dei beni UNESCO come Roma, Napoli, Venezia, l’area archeologica di Pompei, la costiera Amalfitana. Luoghi in cui non solo le normali attività umane continuano, ma alcune di esse si sono moltiplicate a dismisura. La ″comunicazione″ è diventata pubblicità. L’apporto culturale del bene, è oggi ‘prodotto turistico’.
Non va meglio per l’educazione. Il turismo si è appropriato in molti casi dei beni UNESCO, diventando overtourism, sorta di cancro che minaccia proprio quei valori materiali e immateriali ‘da trasmettere al futuro’. Non si possono sottovalutare gli effetti perversi dell’overtourism – afferma lo scrittore romano Emanuele Trevi, già premio Strega 2021 e grande viaggiatore, in un’intervista recente al Touring Club Italia – Io ho vissuto a pochi passi dal Colosseo. Lì l’esperienza turistica diventa irreale. Anche coloro che vivono permanentemente in quel posto, alla fine vengono colpiti dal virus dell’overtourism che arriva ad intaccare la loro stessa percezione del luogo. Sul turismo predatorio, però, aggiunge: Sono processi irreversibili. Non possiamo pensare di affamare una popolazione per aggirare il turismo di massa. Trevi cita come esempio di buona gestione dei beni culturali e ambientali la Grecia, perché lì la Natura è talmente frammentata che permette di evitare gli ingorghi. Per rendere sostenibile la fruizione dei monumenti e dei paesaggi, evitando gli ingorghi distruttivi, una buona idea è diluire l’overtourism dirigendo i turisti verso i siti UNESCO geograficamente prossimi. Esperimento che si sta attuando in valle Caudina, con epicentro ad Airola.
Qui, a circa 25 km l’uno dall’altro, si trovano la Reggia dei Borbone a Caserta e l’Acquedotto Carolino nella valle di Maddaloni. Entrambi progettati e realizzati dall’architetto Luigi Vanvitelli, sono inclusi nella lista UNESCO dal 1997. Oltre ai monumenti architettonici, la frammentazione turistica include anche le sorgenti del Santo Offizzio di Airola, che alimentano lo stesso acquedotto e una rete di piccoli centri rurali e località caudine, in parte dislocate – neanche a dirlo – lungo il percorso della via Appia. Ogni città caudina si distingue per un’eccellenza locale legata alla storia dei luoghi, al folklore, al cibo o alla Natura. Il format, che frammenta ed unisce nello stesso tempo, è patrocinato dall’Ente Reggia di Caserta, dall’UNESCO e dal Ministero della Cultura. Si chiama ‘Sentieri Reali’, a dimostrazione che esistono davvero strade alternative all’overtourism, più sostenibili.
Parliamo di una co-progettazione che ha registrato l’adesione di ben 13 Comuni della Valle Caudina, la cui presentazione si è svolta nei giorni 29, 30, 31 agosto e 1° settembre, aprendo il territorio ai visitatori della Reggia ma soprattutto a viaggiatori non organizzati provenienti da tutta Italia. Complice la comunicazione mediatica con video promozionali delle località, la richiesta di informazioni su mezzi di spostamento, orari e strutture ricettive disponibili, è stata gestita da Associazioni di volontariato ed Enti partecipanti. L’offerta più apprezzata dal pubblico è stata quella paesaggistica, legata alle escursioni alle sorgenti, all’Acquedotto Carolino, all’Oasi del WWF e ai monti Partenio e Taburno, spiega Franco Napoletano, presidente della Proloco di Airola, che ha offerto l’emozionante corteo storico in costume settecentesco per commemorare i 270 anni della proclamazione a ‘Città’ da parte di Carlo di Borbone.
Le escursioni e le visite al museo del telefono di Airola e al museo dell’arte presepiale di Luzzano, sono state offerte gratuitamente, perché gestite e coordinate da volontari; abbinate, però, a visite a pagamento dei musei più importanti della valle Caudina: il MILA (Museo Itinerante dei Luoghi Alfonsiani) di Sant’Agata de Goti e il Museo archeologico nazionale del Sannio Caudino di Montesarchio. In futuro coinvolgeremo altre Associazioni ed Enti pubblici - continua Napoletano. I Comuni, però, devono impegnarsi maggiormente nella pulizia e nell’abbattimento delle barriere architettoniche, due questioni importanti per aprire il territorio al turismo. Non occorre inventarsi altro, solo portare avanti questo sistema che innescherà anche la crescita dei servizi ricettivi.
Il format è stato ideato e coordinato dalla proloco di Airola. Ci sarà un altro organo di coordinamento per il futuro?
Dopo una serie di riunioni tra gli attori, tenutesi nell’arco di un anno, la soluzione migliore sembrerebbe affidare il coordinamento all’Associazione Zicos. L’evento di quest’anno è stato il banco di prova che ci porta a migliorare per il futuro. Colgo l’occasione per ringraziare l’Ente Reggia di Caserta, col quale ripeteremo il progetto Maratonart tra settembre 2024 e marzo 2025; le Direzioni dei musei di Montesarchio, Luzzano e Sant’Agata; i ragazzi del Servizio Civile Universale e tutti i volontari tra cui l’Associazione Taburno Trekking di Montesarchio, l’Associazione Mosaico di Airola, l’Associazione Terra Mia di Cervinara, l’Associazione Officina Sociale di Arpaia, l’Associazione Corteo Storico della Real Colonia di San Leucio; oltre ai volontari delle Proloco di San Martino Valle Caudina, Roccabascerana, Montesarchio e Airola, l’Istituto Penale per i Minori di Airola -che ha consentito ai giovani ospiti di partecipare al corteo storico; Gruppo Radio Sperone per i live e le interviste alle associazioni, UserTV e Viaggi con Wallace per le video notizie e i video promozionali, il presidente di Unione dei Comuni Città Caudina, Pasquale Fucci unitamente alle Amministrazioni dei 13 comuni coinvolti.
C’è in programma un’edizione invernale di Sentieri Reali?
Abbiamo presentato alcune idee nell’ambito dell’’Avviso pubblico manifestazione di interesse proposte di valorizzazione partecipata del complesso vanvitelliano e dell’acquedotto carolino’ del 2025. L’attività è iniziata con Sentieri Reali ma continueremo, con l’accordo e il sostegno della direttrice della Reggia di Caserta Tiziana Maffei. Anche stavolta coinvolgeremo l’intera valle Caudina, perché sede di due siti UNESCO: l’acquedotto e il tratto della via Appia compreso fra Arpaia e Montesarchio.
Come vede la relazione tra il format Sentieri Reali e la valorizzazione dell’Appia?
Il 16 giugno scorso alcuni comuni direttamente coinvolti dal percorso hanno partecipato all’Appia Week, con un evento internazionale dedicato al cortometraggio cinematografico. La promozione del tratto UNESCO già attivata richiede, però, di ampliare e consolidare la collaborazione tra le parti per avviare un’attività di turismo. Offriamo già molto per trascorrere un soggiorno medio-lungo in valle Caudina; dobbiamo solo saperlo promuovere. Aggiungeremo anche l’esperienza religiosa coinvolgendo il santuario dedicato a Maria Santissima della Stella sul monte Partenio e il santuario di Santa Maria a monte Taburno, entrambi visitabili grazie ai volontari. Ad Airola abbiamo le spoglie di suor Concetta Pantusa, per la quale è in atto il processo di beatificazione.
Se fossi un turista che ha due possibilità, visitare l’area archeologica di Pompei o la Valle Caudina, perché dovrei scegliere la seconda?
La valle Caudina è un territorio ricco di aspetti vari e sorprendenti, che dà l’occasione di conoscere l’area interna della Campania a costi contenuti. Penso che non ci sia da preoccuparsi dei circa 60 chilometri di distanza tra i due siti: chi viene in Valle Caudina riesce anche a visitare Pompei. A patto che migliorino i collegamenti alle città. Riuscire a mettere in rete frammenti di Sannio autentico, partendo dai siti UNESCO, è un viaggio nel futuro.
ROSANNA BISCARDI