Indire l'anno della cultura sannita Cultura

In questo periodo di effervescenza nel panorama culturale di Benevento e del Sannio, ci si chiede nel mondo dell’informazione, sui social, nel mondo dell’associazionismo, se sia opportuno candidare il Sannio e la sua capitale, Benevento, al ruolo nazionale o europeo di capitale della cultura.

L’esperienza amara, già fatta per quanto concerne la candidatura a capitale italiana del libro - a fronte della scelta dichiarata di selezionare e premiare esclusivamente, tra quelle proposte, le città non capoluogo di provincia - di recente seguita dall’investitura a capitale della cultura di Pordenone, ha provocato reazioni stizzite ed incredule di tanti a Benevento, nel Sannio e in Italia.

La connotazione politica che indubbiamente tali procedure hanno, tanto più se apparentemente giustificate da parametri spesso discutibili, sembra non favorire un riconoscimento dei meriti indiscutibili che Benevento e il Sannio hanno, in ragione della storia e della bellezza che da sempre ne caratterizzano l’identità, tanto da aver di recente conseguito il traguardo di ben due siti Unesco in un’unica città, a conferma della presenza sul territorio di un patrimonio di eccezionale valore universale. tutto ciò però sembra non bastare, se poi gli investimenti nazionali per la promozione e valorizzazione dei beni culturali ci vedono clamorosamente penalizzati o addirittura esclusi.

Per cui è probabile che dossier ben preparati e coerenti sia con la call ministeriale che con la storia del nostro territorio finiscano per non essere presi in considerazione, non per demeriti ma piuttosto per effetto di dinamiche spesso estemporanee e dettate da esigenze particolari e contingenti.

Tanto considerato, la proposta che la nostra associazione lancia, innanzitutto al mondo delle Associazioni e degli stakeholder sanniti, ma anche alla politica del territorio - possibilmente tutta senza distinzioni di sorta - è la seguente.

Sul presupposto - con l’auspicio che sia condiviso - che Benevento ed il Sannio costituiscono un territorio dalla valenza culturale prestigiosa ed a tratti unica, fatta di cose vissute, altre leggendarie, divine e umane che siano, testimonianze preistoriche, storiche e contemporanee, di lingua beneventana scritta e cantata, insomma di tutti i tipi e di tutti i colori, affermare tutti, in modo unanime e corale che Benevento e il Sannio sono cultura è riconoscere una verità inscalfibile.

non vediamo quindi perché, per essere una delle tante “capitali” di cultura e bellezza, dobbiamo avere il timbro di un Ministero o di qualche burocrate europeo, avendo peraltro all’attivo ben due riconoscimenti mondiali Unesco.

Noi siamo cultura e nessuno può dimostrare il contrario.

per cui invitiamo il sindaco ed il presidente della Provincia, con l’accordo di tutti coloro che la pensano così, ad indire l’anno della cultura sannita, che sia il 2026, il 2027 o 2028, poco importa.

La città è pronta per mettersi in mostra in tutti i settori della sua vita culturale. la politica deve invitare i volenterosi civili a proporsi e a lavorare insieme, individuando, ciascuno nel proprio settore, patrimoni materiali e immateriali da presentare al mondo in maniera esemplare e documentata.

Stilare un calendario annuale fitto di eventi delle nostre tradizioni e dei nostri saperi, che rendano Benevento ed il Sannio ogni giorno dell’anno una capitale da visitare.

Secondo noi si può fare con la collaborazione di tutti per lo stesso obiettivo.

Per riprendere uno slogan comunque efficace, dobbiamo provare a rendere il Sannio grande di nuovo.

Ninni De Santis (DiCo)

Foto di Lucia Gangale ©