La bellezza del Sannio sulla via Francigena Cultura

La via Francigena è da secoli una gigantesca rete di percorsi in cui sono impigliate città inglesi, francesi, svizzere e italiane. Ideale per il turismo lento, viene gestita anche nel Sannio dall’Associazione Europea delle Vie Francigene d’intesa con i Comuni. Un’Area Vasta ante litteram nata nel VII secolo grazie ai Longobardi, che si spostavano sul territorio evitando le aree occupate dai Bizantini.

In origine collegava il Ducato di Pavia e Roma con una straducola diruta, detta ‘via di Monte Bardone’, usata per il trasporto delle merci. Con i Franchi la strada scavalca il confine italiano arrivando ai Pesi Bassi. Nasce la via Francigena tra il nord e il sud europeo, percorsa dai primi Cristiani, da mercenari, mercanti, pellegrini ed eserciti invasori. Si scopre che può intersecare tre grandi centri di devozione: Santiago di Compostela, Roma e Monte Sant’Angelo. Tre tappe che i Cavalieri Templari e i poveri migranti compiono compiacendo il Papa, prima di cogliere ‘straordinarie’ opportunità di successo a Gerusalemme.

Si traccia così la via Francigena diretta a sud, innestandola sulle antiche vie Appia e Casilina, cadute in disuso. Già nel XII secolo il percorso non è lineare, seguendo i personali interessi dei viandanti: i religiosi prendono la via Appia che va diritta a Benevento.

Avventurieri, affaristi, pellegrini e cavalieri normanni provenienti dalla Francia, arruolati nelle Crociate, vanno per la via Latina/Casilina da Roma fino a Capua.

Da qui fanno un tratto di Francigena per Casertavecchia, Sant’Agata de Goti e Montesarchio fino a Benevento. Poi sulla via Traiana arrivano a Siponto, Brindisi e Otranto, città di imbarco per la Terrasanta. Le vie Francigene oggi ricoprono una maglia di 3200 km dall’ Inghilterra alla Puglia. A piedi o in bicicletta sono una straordinaria esperienza culturale, spirituale ed ecologica. Che non perde di vista le bellezze del Sannio: sulla mappa aggiornata recentemente dall’AEVF le tappe sono Faicchio, San Salvatore Telesino, Telese Terme, Solopaca, Vitulano, Foglianise, Castelpoto, Benevento, Paduli, Sant’Arcangelo Trimonte e Buonalbergo.

Il tragitto è diverso dall’originario per una questione di percorribilità ciclo-pedonale: la Francigena che da Sant’Agata procede per Montesarchio e Benevento oggi è una Strada Provinciale/Statale a scorrimento veloce, senza pista ciclabile. Nessuno vuole che il viandante rischi di essere investito!

In attesa che almeno la Appia venga adeguata alle esigenze del turismo lento, si ammirano le perle della ‘nuova’ Francigena sannita: i boscosi paesaggi del Matese, le aree archeologiche dell’antica Telesia, i vigneti profumati di Solopaca, il Monte Taburno fino a Benevento, città delle Streghe. Si riparte per l’Alto Sannio fino a Buonalbergo. E’ un paesino rurale di poco più di 1500 abitanti perfettamente organizzato per accogliere i pellegrini grazie a una sinergia tra volontari, Enti locali e imprenditori.

L’Associazione Sud Francigena esiste dal 2106’ spiega la presidentessa Melissa Fiorino,opera sul territorio di Buonalbergo ma senza limiti territoriali. E’ aperta a collaborazioni anche con altri paesi lungo il tragitto della via Francigena sannita e irpina. La gestione della tappa buonalberghese avviene a cura del Comune grazie al protocollo di intesa con l’ AEVF ‘Sulle tracce di Traiano’. Ma esistono protocolli anche con altre Associazioni che lavorano alla Francigena da più tempo; attendiamo lo sviluppo dell’intero percorso per ampliare la rete’.

Chiediamo a Melissa quali sono le bellezze da scoprire tra Benevento e Buonalbergo seguendo la Francigena: ‘Il paesaggio offre scorci fluviali circondati da aree rurali. Interessanti i reperti di archeologia Romana come ponte Valentino e ponte delle Chianche, particolari mattoni bipedales marchiati dalle fornaci, che pavimentavano le strade romane’.

Melissa ci racconta la giornata tipo dei pellegrini che fanno tappa a Buonalbergo: ‘Arrivano nel primo pomeriggio rifocillandosi al bar dopo ore di cammino, pernottando alla Casa del Pellegrino, struttura gestita da privati. Visitano il Santuario della Madonna della Macchia di culto bizantino, luogo di ritiro spirituale immerso nella Natura. Cenano nei ristoranti locali con ‘cecatielli’ e piatti a base di carne’.

Melissa aggiunge che si registrano centinaia di turisti all’anno; l’Associazione Sud Francigena organizza continuamente escursioni aperte alla popolazione locale riscoprendo tratturi e sentieri perduti per valorizzarli, come quelli al Monte Giove o al Ponte San Marco lungo la via Traiana.

Percorrere la via Francigena è sicuramente una sfida fisica: il tratto sannita è in buona parte attrezzato con pensiline di sosta per ricaricare il cellulare e fare provvista d’acqua; i volontari e gli architetti che vi lavorano sorvegliano la manutenzione dei sentieri rendendoli sicuri. E’ così che il ragno del Turismo di qualità tesse la sua magica rete nel Sannio.

ROSANNA BISCARDI