Massimo Ranieri travolge piazza risorgimento Cultura

Torna a calcare il palcoscenico di Benevento Città Spettacolo l’istrionico artista partenopeo e - a 70 anni compiuti a maggio e con oltre 50 anni di carriera alle spalle - conferma il talento di un artista a tutto tondo capace di trascinare il pubblico di piazza risorgimento con la sua passione, musicalità, teatralità, professionalità ed una voce possente senza mai un’inflessione o un’incertezza.

Sono le 22,35 quando inizia lo show - tra i più attesi degli eventi in cartellone della 42° edizione del festival - e Massimo Ranieri, all’anagrafe Giovanni Calone, esordisce con un breve monologo dove apre al pubblico il suo cuore cercando di trasmettere (riuscendoci perfettamente!) l’emozione che si prova nel “rimettere i piedi sulle scene dopo un anno di silenzio assordante”…poi la parola alla musica.

Sin dalle prime note di Vent’anni con la sua vocalità inconfondibile la piazza si scalda e lo accompagna rendendo l’atmosfera magica. A seguire Quando l’amore diventa poesia poi cambio d’abito e parte l’omaggio a Nino Taranto con Quagliarulo se ne va recitata ed interpretata alla maniera della macchietta napoletana.

Il concerto va avanti con i suoi successi La Vestaglia, Se bruciasse la città, Tutte le mie leggerezze, Erba di casa mia, Rose Rosse, Mi troverai. E poi il ricordo appassionato e malinconico per l’amico Domenico Modugno – che chiama affettuosamente Mimmo – e della sua genialità in una delle ultime canzoni dell’artista pugliese scomparso nel 1994 Resta Cu’mme.

Non manca in scaletta l’ultimo lavoro di Massimo Ranieri Mia Ragione – edito durante il lockdown - un brano intenso che è una dichiarazione d’amore per la persona amata sua ragione di vita.

È con Perdere l’amore brano vincitore del Festival di Sanremo nel 1988 e che lo ha riportato a cantare dopo una lunga pausa in cui Ranieri si era dedicato esclusivamente al teatro per crescere e completarsi artisticamente - racconta – che il pubblico si infiamma e canta insieme a lui tutto il brano. Dopo l’uscita teatrale dal palco ritorna reclamato dalla platea con la popolarissima Pigliate na pastiglia di Renato Carosone ancora una volta cantata e recitata. In chiusura, saluta il pubblico con Anema e Core di Roberto Murolo e scompare dalla scena tra gli applausi scroscianti.

Non solo musica..sul palco Massimo Ranieri racconta aneddoti e barzellette, mima Totò e il suo famoso burattino, recita il sonetto 75 di Shakespeare nel ricordo del grande regista Giorgio Strehler, legge uno scritto del giornalista Giuseppe Prezzolini.

Sogno e son desto” spettacolo scritto e ideato dallo stesso Ranieri giunto ad oltre 500 repliche ma riproposto in una veste rinnovata, non smette di incantare e divertire la platea. Tantissimi i giovani presenti che hanno cantato a squarciagola e intonato cori. In elegante abito nero, calzino rosso e le immancabili bretelle Ranieri sprigiona un’energia esuberante ed una vitalità instancabile, sorridente e con l’aria scanzonata che non lo ha abbandonato negli anni, non si ferma un attimo, gioca con il pubblico padroneggiando la scena con la disinvoltura che lo contraddistingue accompagnato dalla storica band.

Un artista traversale che continua a coinvolgere e far sognare intere generazioni.

Alessandra Gogliano

Ph Paolo Surrenti