Nell'ansa del fiume Sabato il Parco delle Streghe Cultura

Qualcuno non ci crederà, ma a Benevento andare a spasso con le streghe, danzare sotto il noce e perfino partecipare ad un processo della Santa Inquisizione potrebbe ancora avverarsi.  Basterebbe credere fortemente alla suggestione del ‘Parco delle Streghe’ presentato il 22 febbraio all’Università Gustino Fortunato nel convegno ‘Benevento: il parco delle streghe. Donne, magia e territorio ‘ promosso dalla Fondazione Terre Magiche Sannite ETS per un ‘nuovo umanesimo’ per Benevento e il Sannio.

La Fondazione è nata nel 2018 - ci spiega il presidente Carmine Ricciardi - occupandosi per i primi anni di ricerca sul tema, sia in termini local,i sia in termini generali. L'aspetto principale è capire come il Sannio e Benevento vengano conosciuti e percepiti nel resto d’Italia e nel mondo, operazione che ha fruttato scoperte interessanti. L’attività della Fondazione, quindi, ha una seria base documentale, non escludendo l’aspetto esoterico e folkloristico di un tema che dà carattere unico alla comunità della provincia beneventana. Sulla stregoneria a Benevento varie sono state le scoperte in Italia e all’estero – spiega Ricciardi. Per esempio, nel Palazzo Borromeo sul lago Maggiore la Fondazione ha individuato il libretto originale dell’opera teatrale danzata ‘Il Noce di Benevento’, spettacolo di ballo allegorico del coreografo Salvatore Viganò musicato da Franz Xavier Süssmayr allievo di Mozart, scritto nel 1812 e rappresentato alla Scala di Milano nel 1822. Ci si chiede perché si trovi proprio lì…ma molti altri sono i reperti a tema stregonesco di Benevento  che si possono trovare in tutto il mondo.

Questa ricerca quasi antropologica tenta di aprire al pubblico documento e testimonianze poco conosciuti, allo scopo di comporre il difficile mosaico interpretativo del fenomeno stregonesco. Per lo stesso motivo la Fondazione ha accolto con favore l’intenzione di Mimmo Paladino di realizzare un’installazione dedicata al tema delle streghe nella ristrutturanda piazza della stazione centrale di Benevento.

Era una delle cose che fin dal 2018 avevamo in programma; il comune è stato d'accordo favorendone la nascita. Il 22 dicembre 2022, infatti, il sindaco di Benevento Clemente Mastella nella presentazione dell’Agenda per la Cultura a Palazzo Paolo V annunciò la sua realizzazione, dimostrando di essere stato coinvolto dall’ incantesimo.

L’accostamento con il Giardino del Mago e con L’Hortus Conclusus è immediato, per quello speciale rapporto che nelle nostre terre le persone hanno con le forze misteriose della Natura. Tant’è che anche il Parco delle Streghe troverebbe collocazione in un’area ricca di alberi e acque, essenziali per i riti magici di tutti i tempi. Le streghe della Fondazione Terre Magiche potrebbero andare ad abitare nel Parco De Mita già Parco Verde, location amata da Mimmo Paladino che nel 2021 vi ambientò ‘La divina cometa’.

Per promuovere il progetto la Fondazione si avvale di un comitato scientifico di tutto rispetto ma anche dell’apporto di studiosi attenti ai temi stregoneschi, parte dei quali sono intervenuti al convegno. Gli eventi sul tema streghe sono episodi anche belli, però non fano parte di una strategia che sia di valorizzazione culturale o sfoci nell’attrattività turistica, osserva Ricciardi. La filosofia della Fondazione è questa: per parlare al mondo devi agire utilizzando la cultura locale. La cultura delle streghe può essere utilizzata per promuovere se stessa e il territorio, anche in un atto di consapevolezza.

Il Parco delle Streghe in che cosa consiste? Partendo da una piattaforma programmatica che comprende l’evento ‘Struscio di Streghe’, la candidatura al patrimonio immateriale UNESCO e le attività legate all'Associazione Nazionale Città delle Streghe, abbiamo creato un insieme di attività che si possono produrre partendo da questo territorio. Una di queste è il Parco delle Streghe. Abbiamo visto che in Italia, ma anche in Europa, un Parco delle Streghe può contenere determinate cose che conferiscono una maggiore attrattività; stiamo concentrando l'idea su Parco de Mita lungo il fiume Sabato, in cui esistono un teatro all'aperto e varie strutture già realizzate, oltre a una bellissima foresta. Il Parco in questione fu completato grazie al Programma Integrato Città Sostenibile rimodulato dalla giunta del Comune di Benevento con delibera n.159 del 19/07/2023 e approvato dalla Regione Campania, con decreto n.517 del 24/07/2023.

Si estende per 60mila m2 tra la sponda destra del fiume Sabato e il teatro romano. Ricco di percorsi interni illuminati che costeggiano il fiume, al suo interno insistono costruzioni realizzate tra il 2002 e il 2004 nell’ambito del Programma di Recupero Urbano del rione Libertà. In particolare, spiccano l’Arena, spazio scoperto gradonato che può accogliere 600 spettatori; il ‘Canale dell’Abbazia‘, una vasca servita da un nastro d’acqua continuo attraverso l’area del Parco, a memoria degli antichi condotti molitori medievali. Infine, sarebbero presenti perfino un punto informazioni con servizi igienici per il pubblico e un punto ristoro.

Dopo il collaudo, nel maggio 2019 la giunta comunale, accogliendo la proposta del sindaco Clemente Mastella, pensò di intitolare il Parco Verde ancora da inaugurare all’avvocato Lucio Facchiano. Qualche anno dopo, nel febbraio 2023, fu annunciata l’apertura con l’intitolazione all’ex presidente del Consiglio Ciriaco De Mita. Il 21 marzo dello stesso anno fu ultimata la recinzione che consente di identificare gli accessi pubblici al parco. Nell’ottobre 2023 la Giunta Mastella indisse una selezione pubblica per individuare un operatore adeguatamente qualificato a cui affidare in concessione d’uso l’area per un periodo fino a 30 anni, destinandola ad attività volte all’intrattenimento, al tempo libero e alla promozione della cultura, previa presentazione di un progetto di recupero ambientale e fruibilità urbana. Il 29 novembre arrivarono 2000 alberi della campagna “Foresta Italia” patrocinata dal Ministero, con una piantumazione straordinaria nel Parco ancora da aprire al pubblico.

Le streghe, però, si tenero ancora a distanza: Immaginiamo una reale forestazione urbana. Questa è un’oasi di paradiso, qui piantumiamo 2000 essenze arboree. Un grande passo in avanti per la tutela della biodiversità. Questo parco sarà un’oasi di pace e divertimento per tutte le famiglie e per i nostri bambini” spiegò l’assessore comunale all’Ambiente Alessandro Rosa. L’implementazione del Parco nel suo abito di ‘polmone verde’ continuò fino al marzo 2024 quando alla presenza del sindaco Clemente Mastella, di Giuseppe Mario Nargi, direttore regionale Campania, Calabria e Sicilia di Intesa Sanpaolo, e di Gennaro Masiello, vicepresidente nazionale e numero uno sannita di Coldiretti, si presentò un’iniziativa promossa da Rete Clima e Intesa Sanpaolo che prevedeva la piantumazione di altre mille piante.

Il sindaco, annunciando l’inaugurazione dell’area non ancora fruibile dai suoi destinatari, stavolta aprì alle streghe ufficialmente: Sarà una grande area verde a disposizione della città per tempo libero, sport, eventi nel teatro all’aperto. Ho avuto in proposito un colloquio con il maestro Mimmo Paladino e con il direttore del Giffoni Film Festival Claudio Gubitosi per studiare la possibilità di un'area tematica dedicata al mito delle Streghe, proprio qui nel Parco De Mita”.

Il 25 aprile del 2024 l’affidamento della gestione del parco era ancora immerso nelle tenebre; nel mese di novembre fu affidato ufficialmente in concessione e in gestione mediante project financing a RTI Centro Nazionale Sportivo Libertas ASP Città Verde, con sede al Rione Libertà, unica partecipante alla gara, in cambio di un affitto 10 mila euro l’anno.  Al momento nessuna delle attività auspicate sembrano aver preso corpo nel parco. Sarà colpa di un maleficio? Ma le streghe fanno bene alla città; chiediamo al presidente a che punto è il progetto della Fondazione Terre Magiche: In una prima fase la Fondazione si è occupata di cosa fare dentro il parco, senza definire chi e come dovrà farlo -spiega Ricciardi - quando nel 2018 si propose l’idea con l’avvocato Mario Collarile ci fu un coro di consensi; così insieme abbiamo scritto cosa mettere dentro il parco, aumentando il consenso. Prevediamo di organizzare altri convegni, uno dei quali con Confindustria e altri partner interessati. Il focus è il ruolo dei parchi culturali nella promozione del territorio e le tematiche della gestione. Successivamente faremo una ricognizione con associazioni e cittadini, di tutti gli eventi esistenti in provincia di Benevento sul tema delle streghe, per capire pregi e difetti delle iniziative portate avanti finora. Le associazioni direttamente coinvolte hanno, infatti, un'esperienza diretta anche della fattibilità; il tema streghe unisce città e provincia, ecco perché si avanza la candidatura a patrimonio immateriale UNESCO. In quasi tutti i comuni del beneventano c'è un toponimo che rimanda alla tradizione delle streghe, o un racconto specifico; il Parco può essere l'asse centrale che regge tutte queste iniziative della provincia del Sannio.

Andando a spasso con le Streghe come potremmo immaginare il loro parco? Mario Collarile, raro connubio tra spirito creativo, mente intellettuale e memoria del floklore locale ci trasporta nella sua visione: Il parco delle streghe deve raccontare molte cose per attrarre; la tradizione popolare italiana afferma come molte persone interessate all’esoterismo venissero anticamente a Benevento per fare un raduno ‘sotto l'acqua e sotto il vento sotto il noce di Benevento’, albero simbolo dell'incontro. Un albero che ha fatto il giro del mondo deve diventare un punto di riferimento come l'arco di Traiano; dovrebbe essere costruito fisicamente, accessibile come un’architettura, illuminato perché al di sotto avviene il sabba, che oggi è dato dall’avvicendarsi di danze moderne grazie a numerose scuole di danza. L’esibizione del sabba dovrebbe esserci tutti i giorni alla sera e al mattino per le scolaresche in visita. Altro elemento attrattivo sono i processi per stregoneria di cui abbiamo solo qualche verbale notarile.  Quando una povera donna veniva condannata al rogo, infatti, sullo stesso veniva gettato anche l'intero faldone degli atti del processo per cui abbiamo perso tutto. Anche in questo caso va realizzato il tribunale dell'inquisizione, oltre ad un teatro per spettacoli di ballo a tema.  Completerebbe il parco un rogo da palcoscenico che dà una sensazione coinvolgente.

Per comprendere meglio il funzionamento di un parco a tema l’avvocato Collarile e i suoi collaboratori si sono spinti fin all’estero: Qui a Benevento si stanno realizzando cose bellissime però tutte separate l’una dall’altra senza continuità. Ecco perché noi della Fondazione siamo andati nei luoghi in cui è stata invertita la tendenza dello spopolamento che affligge anche la nostra città costruendo parchi tematici che hanno creato occupazione. Una formula magica frutto di logica e lungimiranza.

Rosanna Biscardi

Foto di Evelina Ribarova - Fonte Wikipedia