Non bisogna avere timore dello sviluppo e del nuovo     Cultura

Benevento Libraria presenta Storia d'amore e macchine da scrivere alla presenza dell'autore Giuseppe Lupo.

Qwerty è la rivoluzione. Non c'è intelligenza artificiale che sia all'altezza di Qwerty. Non c'è cosa che Qwerty non possa fare, anche se nessuno sa che forma abbia, né cosa sia. Salante Fossi, inviato del Modern Times, non riesce ad ottenere niente dal Vecchio Cibernetico, che alle sue domande non risponde, e anzi divaga tra la memoria e i sogni che lo inseguono da una vita, come fantasmi.

Ascoltando le sue parole e i silenzi, scoprirà che alcune presenze sono tali anche senza i corpi, che la memoria è un sentimento, che la storia delle macchine in Europa e nel mondo è passata da Ivrea, dall'immaginazione di Adriano Olivetti, che si possono avere molte identità, ma un solo fine, e che Qwerty ha bisogno degli esseri umani così come gli esseri umani hanno bisogno di Qwerty.

Una favola cibernetica, avvincente e tenera, scritta con una lingua ilare e trasognata. Una storia d'amore, anzi due. Siamo in presenza di un autore che è anche accademico, una persona che ha fatto della sua vita professionale un seme fecondo nella vita anche autorale e ci consente, quindi, di vivere che cosa è anche quel darsi, come dono al mondo, attraverso le corde della propria sensibilità, della propria intelligenza, donando a tutti un seme di fiducia.

Quello che emerge da questa storia -ha affermato Antonella Tartaglia Polcini - è che non bisogna avere timore dello sviluppo e del nuovo, come quello che è non solo la promessa ma oramai la realtà degli sviluppi tecnologici, dell'elaborazione non soltanto comunicativa ma delle informazioni e delle azioni che derivano dagli esseri intelligenti strutturati attraverso calcoli e rapporti che vanno oltre l'umano, perché l'uomo riesce non soltanto a trovarne il vantaggio, ma anche a trarne quegli elementi che consentono all'umano di perseverare nella sua eternità.

GIUSEPPE CHIUSOLO

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