Sirfa spa la fabbrica che accendeva il Sannio Cultura

Ben ritrovati con la nostra rubrica. Stavolta torneremo indietro nel tempo e i nostri scatti riguarderanno non tanto i monumenti della nostra città bensì le immagini di una impresa industriale famosa del Sannio che affonda le sue radici nel lontano 1880. Parleremo della SIRFA SPA costituitasi nel 1980 per volontà di Giuseppe De Nigris e di Vincenzo Marsiglia al fine di continuare lattività fiammiferaia delle due fabbriche sannite preesistenti: la De Nigris Giuseppe Eredi S.n.c e la Eredi Vincenzo Marsiglia S.n.c. Come le altre aziende impegnate in tale produzione la fabbrica del beneventano aveva preso il via quando il fiammifero cominciò ad essere utilizzato su larga scala.

Molte di queste attività, a causa di cattiva conduzione e della meccanizzazione, chiusero. Nel Sannio, invece, nel primo dopoguerra, rimasero attive tre fabbriche: Palmigieri, Marsiglia e De Nigris. La prima, subito dopo, decise di chiudere per difficoltà economiche e per dedicarsi a nuove attività. Le altre due proseguirono e si fusero, come già detto nel 1980. Nel dopoguerra i fiammiferi erano considerati importanti quasi come il pane, addirittura erano utilizzati come merce di scambio per i generi alimentari.

Gli americani quando occuparono le zone in cui erano presenti le fabbriche di fiammiferi e che non erano state soggette a sciacallaggio, prelevarono le scatole di zolfanelli per poterle donare alla popolazione sfollata. Gli stessi proprietari della SIRFA raccolsero con stupore dalle strade cittadine dei pacchi di fiammiferi provenienti dalla loro fabbrica e lanciati dagli americani.

Nei primi anni del 900il fuscello era molto rudimentale ed era affidato ad un lavoro manuale fino a quando fu inventato un macchinario che scortecciavail tronco dellalbero, che la maggior parte delle volte era un Pioppo canadese. Una volta ottenuto il legno adatto al fiammifero, esso si lasciava allaria aperta per eliminare la linfa al punto giusto da ottenere una corretta sfogliatura, e cioè il processo con il quale si ricavavano stecchini della giusta lunghezza.

Questo impiego era affidato sia operai che ad un macchinario apposito. Il tutto avveniva lontano dalla fabbrica, la maggior parte delle volte nel luogo di coltivazione degli alberi. Una volta giunto al luogo di produzione lo stecchino veniva posto sulla cosiddetta Continua, un macchinario eccezionale per gli anni 50. Gli stecchini vi giungevano alla rinfusa e, grazie ad un controllato movimento sussultorio e alla presenza di numerosissimi fori, erano posti in posizione eretta. Tale macchina si chiamava continua a causa del carico ininterrotto di stecchini di cui veniva caricata durante lorario di lavoro. In più era fornita di nastro trasportatore lungo almeno 10 - 15 m.

La produzione si completava con la suddivisione nelle scatole dei fiammiferi giunti a conclusione del ciclo di preparazione. Una delle ultime sedi di ubicazione della fabbrica SIRFA SPA è stata quella di Via delle Poste, attuale succursale dellIstituto Superiore G. B. Alberti.

Attigui alla fabbrica cerano dei locali adibiti a spogliatoio e mensa con annessi servizi per ligiene dei lavoratori che ancora ricadono nel palazzo in cui attualmente risiedo, il n. 39 di Via delle Poste ma che dopo idonea ristrutturazione sono stati adibiti a locali commerciali.

L’attuale fabbrica ex SIRFA SPA - Fiammiferi Marsiglia oggi sorge nella zona industriale di contrada Olivola alle porte di Benevento. Le foto che riportiamo risalgono agli anni 60 e sono state scattate nella vecchia sede dellimpresa di Via delle Poste.

Nella foto l’interno della fabbrica: in primo piano l’arcivescovo di Benevento mons. Raffaele Calabria in compagnia del ten. col. Vittorio Imperlino, amministratore della fabbrica (anni 60)

GIUSEPPE NICCOLÒ IMPERLINO