Una dea nella città di Benevento Cultura
La storia della città di Benevento ha visto l’influenza dei popoli che l’hanno attraversata. Partendo dall’antica leggenda dell’eroe greco Diomede che fonda la città di Benevento agli storici moderni che sostengono sia stata fondata prima dagli Osci e successivamente dai Sanniti, la reale origine ha portato opinioni diverse e contrastanti.
Influenti sono state la fortissima incursione dei Romani, la dominazione dei Goti per poi proseguire con l’invasione del popolo longobardo.
Difficile è anche la ricostruzione in ambito religioso, in quanto la città di Benevento è costituita da un’altrettanta storia piuttosto confusa. L’imposizione del Cristianesimo non è stato per nulla facile nella città di Benevento.
Questo perché da una parte i Longobardi svolgendo i loro riti arcaici e antichi attorno ad un noce ne attribuirono il nome di “città delle Streghe”; dall’altra, ancor prima, a Benevento è stato eretto un santuario dedicato a Iside avvicinando il popolo sannita ai culti pagani oltre che a quelli Cristiani. Insomma, un’ambivalenza alquanto improbabile che ha trovato in Benevento un grande connubio.
Questa costruzione ha reso la città di Benevento il più grande centro di rinvenimenti egizi fuori dall’Egitto, (oggi esposto al Museo Arcos). Il corredo di sculture del Tempio di Iside è stato portato alla luce nel 1903 durante varie imprese di scavo all’ex Convento Sant’Agostino nei pressi dell’Arco di Traiano.
Dai primi rinvenimenti ad oggi sono emersi circa 80 pezzi di sculture egizie originali, la maggior parte in ottime condizioni, provenienti proprio dal fiume Nilo.
Il luogo di culto è stato costruito nell’89 d.C. per volontà dell’imperatore Tito Flavio Domiziano di ritorno dal suo viaggio in Egitto. La scelta di questo territorio per l’innalzamento di un tempio egizio non deve meravigliare.
Nonostante Benevento sia stata lontana da porti di sbarco utilizzati per le merci che giungevano dai paesi dell’Asia e dell’Africa, durante il periodo romano è sempre stata un luogo di grandi vie di comunicazione e scambi commerciali, frutto questo della sua favorevole ubicazione. Proprio gli imperatori Flavi hanno contribuito alla monumentalizzazione urbana, legandosi fortemente alla città di Benevento grazie proprio alla presenza del culto di Iside, prestigioso e di origini antichissime.
Ma chi è stata Iside?
Iside è stata una delle principali dee dell’antica religione egizia, simbolo della maternità, della fertilità e della magia.
Menzionata per la prima volta come protagonista del mito di Osiride per aver fatto risorgere suo marito, il re divino Osiride, è stata considerata la madre divina del faraone, comparato a Horus. Dal primo millennio a.C. Osiride e Iside sono diventati gli dei egizi più venerati in Egitto tanto da costruire templi dedicati perlopiù alla dea. Il suo culto si è diffuso in tutto il mondo, partendo dai greci fino ai romani. Con l’arrivo del Cristianesimo si ipotizza sia stato difficile cancellare la figura di Iside come madre dalla mente dei fedeli tanto da supporre che la statua raffigurante la dea sia stata volontariamente distrutta. È possibile riconoscere quanto descritto dagli stessi reperti. Difatti, tra i rinvenimenti, sono apparse le divinità associate alla dea: Osiride, suo fratello e sposo nella forma di Toro Apis e il figlio Horus nella forma d Falco, personaggi imperiali come la statua di Domiziano in veste di faraone e la testa della dea Iside di cui ne suppone una volontaria distruzione.
A questi si è aggiunto il rinvenimento di due obelischi di granito rosso con caratteri geroglifici i quali indicano una dedica a Lucilius per aver salvato e concesso il ritorno in patria dell’imperatore Domiziano e anche il riferimento al tempio fatto costruire per la divinità egizia Iside, che ha preso il nome di “Signora di Benevento”.
La prima esposizione del ricco patrimonio egizio si ebbe dopo qualche decennio dal suo rinvenimento presso il Museo del Sannio di Benevento. Nel corso del tempo è stato possibile ammirare una disposizione di questi reperti in maniera sempre più affascinante e incommensurabile, si ricorda la realizzazione di una copertura trasparente nel cortile interno dell’edificio per dare la possibilità alla luce solare di evidenziare e valorizzare le policromie dei marmi provenienti dalle terre egiziane. Particolarmente innovativa, inoltre, è stata la nuova presentazione della dea Iside: essendo stata rinvenuta solo la testa dell’antica statua, è stato completato il busto da un disegnatore realizzandola in forma di mamma, mentre dà il latte al suo bambino.
Attualmente è possibile visitare questo immenso tesoro beneventano presso il Museo Arcos. Il riallestimento della collezione egizia avviene tentando di proporre la ricostruzione ideale del santuario servendosi di soluzioni tecnologiche 3D per accompagnare il visitatore in un viaggio iniziatico ed emozionale attraverso i misteri del culto.
Infine, si può osservare che l’innalzamento di monumenti, la realizzazione di numerose opere e il trasporto di tesori nilotici da parte dei romani hanno impreziosito la città di Benevento tanto da renderla un raro unicum di storia archeologica.
La presenza di questo inestimabile patrimonio egizio può quasi gareggiare con quello torinese garantendo folle di studiosi e turisti.
ALESSIA RUSSO