Un'epigrafe del 1782 a memoria dell'Arco Traiano riqualificato Cultura
Un tempo murata nella facciata laterale del palazzo Andreotti-Leo e successivamente abbandonata nella vicina zona verde, antistante la chiesa di Sant’Ilario, oggi “riposa” nello spazio all’aperto retrostante il Museo del Sannio.
Pertanto per gli amanti di storia beneventana, riporto a futura memoria la traduzione dell’epigrafe legata ad un’azione di buon governo:
L’esimio arco del divino Traiano, poi arco della Port’Aurea di Benevento, le murature nuove costruite per rafforzare il cardine delle porte lo ricoprivano, all’interno, in gran parte, e tutto lo deturpavano; ed essendo pieno di buche il suolo delle vie che di lì dirigevano verso la città, quel monumento, a nessun altro secondo, sorgeva indecorosamente in un luogo fangoso. Il governatore Paride Giustiniani rimise a nuovo il trofeo dello splendore dell’imperatore, portento dell’arte antica, gettata a terra la muratura di sostegno, rifatte le porte e selciata la via, e lo conservò più decorosamente per i lontani posteri; essendo consoli Ignazio Margiacca, Giuseppe Pacca, Bartolomeo Verusio, Benedetto Parziale, Bernardo Pallante, Nunzio Limata, Giuseppe Mainella, Domenico Compagnone, sindaco Nicola Capitanio e segretario Michele Quarantelli, nell’anno 1782 dell’era volgare.
CESARE MUCCI